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Cultura

Gli effetti del ‘cibo spazzatura’ sulla nostra memoria

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Gli effetti del ‘cibo spazzatura’ sulla nostra memoria

Una ricerca condotta su 20 giovani volontari che per una settimana si sono nutriti di cibi grassi e ricchi di zuccheri ha evidenziato i danni sulla capacità di ricordare e lo sviluppo di una sorta di dipendenza

Lo stile di vita – e in particolare l’alimentazione – occidentale potrebbe danneggiare la nostra memoria. A dirlo una ricerca pubblicata su Royal Society Open Science e condotta dalla Macquarie University di Sydney su 20 ragazzi volontari che, dopo una settimana di pasti ricchi di zuccheri e grassi hanno riportato un peggioramento nei test incentrati sulla memoria, nonché lo sviluppo di una sorta di dipendenza dal cosiddetto “cibo spazzatura”.

Attenzione: il problema potrebbe essere più psicologico che chimico. A portare avanti la ricerca e a spiegarla a The Guardian è Richard Stevenson, professore di psicologia: “Dopo una settimana di dieta occidentale, cibi appetibili come snack e cioccolato diventano più desiderabili anche quando si è sazi. Questo rende più difficile resistere, portandoti a mangiare di più, il che a sua volta genera più danni all’ippocampo e un circolo vizioso di eccesso di cibo”.

In realtà questo nuovo studio non fa che confermarne uno del 2017 condotto però sugli animali: il cibo spazzatura – è scientificamente provato . interviene in maniera dannosa e determinante sull’ippocampo, una regione del cervello coinvolta nei processi legati alla memoria e al controllo dell’appetito.

È interessante notare come queste due caratteristiche, appetito e memoria, siano strettamente legate. In pratica, l’ippocampo quando siamo sazi, in qualche modo blocca i ricordi piacevoli legati al cibo, che così ci appare meno attraente, meno desiderabile; se l’ippocampo però non fa il suo dovere, ecco che i ricordi legati a sapori, odori, esperienze culinarie passate, ci assalgono, così torna la fame anche quando il nostro corpo non ne ha necessità.

Per sviluppare questo upgrade gli scienziati hanno selezionato 110 studenti magri e sani, di età compresa tra i 20 e i 23 anni, che conducevano mediamente una buona dieta. Metà di questi ragazzi è stata assegnata a un gruppo che ha proseguito con la propria normale dieta, l’altra metà è andata avanti per una settimana con un regime alimentare che prevedeva una generosa assunzione di waffle e cibo da fast food.

I risultati sono chiari e, sempre secondo Stevenson, altamente allarmanti: “Dimostrare che certi alimenti possono portare a lievi menomazioni cognitive che influenzano l’appetito e promuovere l’eccesso di cibo nei giovani, altrimenti sani, dovrebbe essere una scoperta preoccupante per tutti”.

Naturalmente i problemi all’ippotalamo sono solo gli ultimi cronologicamente rilevati in tema di regime alimentare, è stato già ampiamente documentato come la nostra dieta dissennata contribuisca allo svilupparsi di problemi gravi come l’obesità e il diabete, che sono stati entrambi collegati al calo delle prestazioni cerebrali e al rischio di sviluppare demenza. Rachel Batterham, professoressa specializzata in obesità, diabete ed endocrinologia all’University College di Londra, non coinvolta nello studio, ha commentato: “Comprendere l’impatto di una dieta occidentale sulla funzione cerebrale è una questione urgente”.

(Fonte: AGI Salute)

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Cultura

Picasso, lo straniero, viaggio nelle memorie

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“Straniero”, è la condizione di un grande artista, Picasso, che attraverso le sue opere ha saputo plasmare la propria identità. La mostra a Palazzo Reale ne magnifica il percorso umano e artistico che comincia con una luce soffusa e calda, suoni indistinti, ritratti di volti appesi al soffitto e l’immagine di un giovane spagnolo che appare spaesato al suo arrivo a Parigi a inizio secolo.

Annie Cohen-Solal, storica e saggista, curatrice della mostra, conduce il visitatore nelle memorie di un grande artista attraverso l’esposizione di novanta opere, concesse dal Musée national Picasso-Paris di cui Cécile Debray è presidente.

A 50 anni dalla morte

A cinquant’anni dalla scomparsa di Picasso, la curatrice ne racconta la vita da un punto di vista inedito, mettendo in evidenza censure e persecuzioni ma anche influenze e passioni.  I molteplici elementi presenti nelle sale contribuiscono ad accrescere, nel visitatore, un senso di smarrimento, si ha la sensazione di diventare subito “stranieri”, ai margini di un’unità spazio-temporale sospesa.

Si respira un malinconico senso di distacco quando ci si immerge nelle lettere della mamma di Picasso, lette e diffuse in sala da altoparlanti, e ancora spiccano le fotografie dell’artista insieme ai suoi amici, i documenti personali di un “anarchico”, i video di una realtà storica che non appartiene alla contemporaneità.

Durante questo percorso che anche sensoriale, il visitatore avverte la sensazione di sentirsi estraneo nella contemplazione di quadri, sculture, disegni e ceramiche di “un uomo che vede la realtà diversamente da come tutti la guardano”, così scrisse di Picasso Gertrude Stein, sua amica personale.

La mostra

La mostra è di grande impatto visivo, i pannelli espositivi sono ben curati, il percorso è intuitivo e conduce il visitatore verso un graduale coinvolgimento conoscitivo ed emotivo.

Il progetto segue la traiettoria artistica e politica di Picasso che si dimostra essere in linea con la città di Milano che “cresce e si afferma come grande polo culturale grazie alla capacità di accogliere chi è straniero”, ha dichiarato a margine dell’inaugurazione il sindaco Giuseppe Sala. È questa infatti la visione di una città che vuole offrire occasioni di espressione e di dialogo tra diverse culture, garantendo una crescita progressiva per l’individuo e la società.

Arianna Scinardo

 

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Cultura

Nuova terminologia per indicare le persone disabili

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Nella nota inviata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ufficio di gabinetto del Ministero della disabilità sono indicate le nuove espressioni da utilizzare per indicare le persone disabili.

Al termine “handicappato” che metteva in evidenza il difetto e l’ostacolo, nel tempo è stato sostituito con   “soggetto in situazione di handicaps” , poi  ancora “soggetto diversamente abile, diversabile, disabile” , tentando di dare valenza e attenzione alla persona e alla diversità nelle manifestazioni di abilità.

Nell’art.4 del decreto legislativo 62/2024  sono indicate le diciture da usare :

“persona con disabilita” oppure in “condizione di disabilità” e poi ancora “persona con necessità di sostegno “ e, a seconda della gravità, si adoperano i termini:  elevato- molto elevato – intensivo.

Viene ancora una volta messo in evidenza il concetto e l’espressione “persona” che, come recita, la Costituzione, è soggetto attivo della Comunità, portatore di dignità umana, di diritti e di doveri.

La centralità dello studente, valore guida della comunità scolastica, dovrà trovare adeguato spazio e rinforzo nella società e nella comunità cittadina.

A scuola il buon preside Capodanno, che ha dedicato tutta la sua vita professionale alla “scuola per tutti” e all’integrazione dei disabili ci ha consegnato un’espressione carica di umanità e di attenzione pedagogica.  Gli alunni che allora venivano definiti “handicappati” li indicava, senza etichette, e con saggezza e amorevolezza educativa: “alunni bisognosi di particolari attenzione”.

La società di oggi è chiamata ad essere protagonista di un cambio di passo epocale, perché oltre ad una terminologia rispettosa dei diritti e della dignità delle persone con disabilità, occorre superare e contrastare le manifestazioni che oscillano tra pietismo ed eroismo, e guardare alle abilità delle persone, non a quella che, al massimo, possiamo considerare una loro caratteristica.

Giuseppe Adernò

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Cultura

Nuovi ragazzi sindaci a Adrano

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Nuovi ragazzi sindaci a Adrano

auditorium dell’Istituto “Giuffrida  – La Mela”  ha avuto luogo l’insediamento del  Consiglio Comunale dei Ragazzi del nuovo istituto comprensivo , composto da 10 ragazzi della scuola primaria e 10 della scuola secondaria di primo grado.

Rebecca Romano

Nel corso della cerimonia introdotta dal Canto degli Italiani e dall’ingresso solenne della bandiera tricolore e del Costituzione, il sindaco uscente, Alfio Russo, ha relazionato sull’attività svolta nel corso del suo mandato, evidenziando che questa esperienza lo ho atto crescere nella cultura della partecipazione e della democrazia,

Ha deposto la fascia tricolore che è stata indossata dal nuovo sindaco eletto, Rebecca Romano, dopo aver recitato la formula del giuramento.

L’atto del giuramento è stato firmato dall’assessore all’istruzione Salvatore Italia, dalla preside Tiziana Baratta e dalla mamma,Vincenza Zuccarà, già vice sindaco del Comune.

Hanno quindi giurato il vice sindaco della scuola primaria, Carlotta Schilirò , il presidente del consiglio, Sofia Petralia,  gli assessori: Pietro Bulla, Damiano Petronio, Marta Leanza, Lorenzo Di Stefano , Erika Bua , Giulia La Mela, Carla La Malfa, Marta Mannino, Giuseppe Spitaleri.,

Nicholas Giuseppe Cerami

Sono stati eletti consiglieri: Luigi Basone, Bianca Ciletta, Raffaele Floresta, Alice Zermo, Matilde dell’Aquila, Karola La Mela, Pietro Leocata, Alberto Alongi, Emanuele Petronio, Carla Foti, Giulia Motta, Ludovica Perdicaro, Giosuè Signore, Francesco Caruso, Ginevra Portale, Carlotta Diolosà, Clarissa Diolosà, Martina Brio, Agatino Cottone.  

Analoga cerimonia si è svolta presso l’Istituto Paritario “Santa Lucia” e alla presenza dell’Assessore Salvatore Italia, di Padre Giuseppe Calambrogio, fondatore dell’Istituto, della dirigente Maria Brancato, il neosindaco, Nicholas Giuseppe Cerami ha recitato la formula del giuramento alla presenza dei compagni di scuola media e dei genitori. Dopo aver indossato la fascia tricolore ha presentato il programma di lavoro insieme agli assessori Rosy Ingrassia e Riccardo Coco. Sono stati eletti consiglieri: Salvatore Di Francesco, Emanuele Scalisi e Giuseppe Ludovico Santangelo.

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