Cultura
Tra gli eventi del 1943 il Codice di Camaldoli
Dal 18 al 24 luglio 1943 cinquanta intellettuali cattolici, laici e religiosi, riuniti presso il monastero benedettino di Camaldoli, in provincia di Arezzo, diedero avvio un nuovo percorso di storia elaborando un testo di cultura sociale che è divenuto guida e riferimento per la stesura della Carta Costituzionale.
Tra i partecipanti, Ezio Vanoni, Giorgio La Pira, Paolo Emilio Taviani, Guido Gonella, Vittorino Veronese, Sergio Paronetto, Angela Gotelli, Giuseppe Capograssi, Gesualdo Nosengo, Aldo Moro, Giulio Andreotti.
Vengono alla luce i valori della “giustizia sociale” tra i fini primari dello Stato, come “concreta espressione del bene comune”, a garanzia della libertà e della democrazia.
Si ritrovano nel testo i temi salienti della società di oggi con tutte le problematiche sociali che risultano ancora in gran parte emergenti, anche a causa delle repentine trasformazioni e innovazioni tecnologiche, di comunicazione e di relazione.
Il Codice di Camaldoli che ha come pilastri portanti “il bene comune “ e “l’armonia sociale” è stato fonte di ispirazione e guida per l’azione della Democrazia Cristiana, che si stava formando in quel periodo e che dopo la seconda guerra mondiale fu, per diverse legislature, il maggiore partito di governo
Nel Codice veniva dichiarato anche il diritto all’obiezione di coscienza contro leggi ingiuste e appariva in nuce il principio della sussidiarietà.
Il 21 luglio il Presidente della Repubblica Sergio Matterella sarà a Camaldoli insieme ai cardinali Pietro Parolin e Matteo Zuppi per celebrare gli 80 anni del Codice, che porta la firma della meglio gioventù di allora, crogiuolo del futuro e segno di rinascita dopo il fascismo. Tra questi vanno ricordati i giovan: Igino Righetti, che con una Casa Editrice ed una Associazione era riuscito ad educare una classe dirigente e Sergio Paronetto, presidente della FUCI, direttore generale dell’IRI, teorico delle “partecipazioni statali” ed estensore del Codice di Camaldoli, morti entrambi alla età di 34 anni.
Giuseppe Adernò