Editoriali
Cosa conta per me? Ascoltiamo di più le nuove generazioni
Mi ha molto colpito nei giorni scorsi una indagine condotta in un comune d’Italia, Narni. Mentre scorrevo la rassegna stampa, l’attenzione si è fermata su un titolo: “Addio Facebook, i giovani d’oggi vogliono una famiglia e un lavoro: ecco chi sono i nostri figli”. L’articolo apparso su Ternitoday, si riferiva ai risultati di una indagine denominata: “Cosa conta per me: in ascolto delle nuove generazioni. Dalla ricerca sociale alla co-progettazione delle attività per adolescenti”. A condurla il Comune, l’Università e una azienda di servizi alla persona. Su un campione di giovani in età compresa tra i 12 e i 18 anni è emerso che non usano né Facebook né Twitter; non hanno caselle di posta elettronica, i loro unici riferimenti sono Instagram e WhatsApp. Oltre ai social network, la ricerca ha passato in rassegna molti aspetti del tempo libero e della vita relazionale dei giovani di oggi, rivelando che il campione intervistato ritiene insufficienti gli spazi per coltivare ed esprimere la propria creatività. I ricercatori hanno inoltre evidenziato che non è buono il giudizio nemmeno sul numero di spazi pubblici complessivi, con la richiesta di poterne avere di più; positivo invece l’approccio con le strutture associative e relazionali e importante anche la frequentazione del giro delle amicizie che non sembrano essere sostituite dall’uso del cellulare. Sulle devianze giovanili, soprattutto in merito al consumo di alcolici e droghe, i giovani intervistati ritengono, in maggioranza, che chi ne fa uso lo faccia per spirito di emulazione o perché non ragiona su cosa sta facendo. Una percentuale più bassa è del parere che sia un modo per sfuggire ai problemi o che bere alcool serva a divertirsi e a “svoltare” una serata. Secondo quanto riportato dalla testata giornalistica on line, la maggior parte del campione è disponibile ad aiutare il prossimo e giudica che farlo generi un senso di benessere. Piuttosto tradizionale l’aspettativa per il futuro. La maggior parte aspira infatti a farsi una famiglia e a svolgere il lavoro che desidera. La stragrande maggioranza degli intervistati infine ritiene che la libertà sia uno dei valori più importanti. Probabilmente questa ricerca non si discosta molto dalle tendenze giovanili anche di altre parti d’Italia. Resta il fatto che chi governa il territorio ha il dovere di tenere in considerazione le richieste che arrivano dalle nuove generazioni, in particolare la necessità di creare nuovi luoghi di aggregazione pubblica che non siano i grandi centri commerciali.