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Artisti Siciliani contro il Covid-19 sotto l’Inno di Mameli
Da un’idea di Riccardo Piparo nasce “Artisti Siciliani contro il Covid-19”, una versione inedita dell’Inno di Mameli, arrangiato e prodotto dallo stesso produttore siciliano; un’inno “contaminato” dalle sonorità pop, folk, jazz e rap di 30 artisti hanno messo a disposizione la loro voce e la loro arte, sposando subito il progetto.
Chi col proprio smartphone, chi con fotocamere, ognuno da casa propria ha registrato frammenti dell’Inno nazionale.
L’incipit
L’incipit di Mario Biondi, che ci ricorda la sua sicilianità, dà il via ad un susseguirsi di interpretazioni autentiche.
Dalla chitarra di Francesco Buzzurro al sax di Francesco Cafiso, dall’armonica di Giuseppe Milici al solismo di Osvaldo Lo Iacono, il tutto arricchito dall’orchestrazione di Giuseppe Vasapolli e il pianoforte di Mauro Schiavone.
La sezione ritimca
A supporto della sezione ritmica, la batteria di Giuseppe Sinforini e Fabrizio Francoforte, il basso di Mariano Tarsilla e Pietro Zarcone, le chitarre di Roberto Anile e Carlo di Vita, le tastiere di Antonio Zarcone e Ciccio Leo.
Le voci di Daria Biancardi e Anita VitaleGli intimi interventi di Daria Biancardi ed Anita Vitale ad affiancare i versi interpretati delle splendide voci di Giuliana Di Liberto, Chiara Minaldi, Simona Trentacoste, Vito De Canzio, Roberta Sava, Tony Marino, Sabù Alaimo e Marco Raccuglia.
Ad irrompere l’atmosfera iniziale è il rap di Giovanni Parrinello che cede il passo all’abbanniata tutta panormita dell’attore Salvo Piparo e alla conclusione emozionante dell’autore Nino Nobile.
Il disegno è di Giusy Ciurciù.
In seguito ad un sapiente lavoro di taglio e cucito, all’interno delle mura dello studio “Cantieri51” di Palermo, Riccardo Piparo con la collaborazione di Ciccio Leo, ci presentano questo video.
Una melodia che ci appartiene, ci rende uniti e ci spoglia davanti l’emozione. Una bellezza disarmante che tocca le corde dell’anima tanto da sentirla scorrere dentro.
Artisti siciliani cantano una preghiera all’Italia, come figli che accudiscono la madre malata, come fratelli uniti per rialzarsi insieme più forti di prima… per ricordarci, ancora una volta, che “andrà tutto bene”.