Editoriali
Aprirsi alla vita! cani e gatti occupano il posto dei figli
Aprirsi alla vita!
Il web impazza e spesso, in questi giorni, si legge questa frase: “cani e gatti occupano il posto dei figli”. Quando l’informazione viene riportata parzialmente spesso si dà adito a molte ambiguità e falsità. Il riferimento è all’estratto, in malafede, che hanno voluto fare molti “pseduo – opinionisti”, delle parole del papa, pronunciate durante la prima udienza dell’anno a proposito del calo demografico e delle adozioni. E’urgente quindi fare chiarezza riportando parte del discorso di papa Francesco: “Viviamo in un’epoca di orfanità. La nostra civiltà è un po’ orfana e questa orfanità si sente. Non basta mettere al mondo un figlio per dire di essere padri o madri. Genitori non si nasce, lo si diventa, non perché si mette al mondo un figlio, ma perché ci si prende responsabilmente cura di lui. Penso a tutti coloro che si aprono ad accogliere la vita verso la via dell’adozione, un atto così generoso e bello. Questo tipo di scelta non è un ripiego, ma tra le forme più alte di paternità e di maternità. Quanti bambini nel mondo aspettano che qualcuno si prenda cura di loro e quanti coniugi desiderano essere padri o madri ma non riescono per motivi biologici, oppure avendo già dei figli vogliono condividere l’affetto familiare con chi ne è rimasto privo. Non bisogna avere paura nell’intraprendere la via dell’adozione, nell’assumere il rischio dell’accoglienza. C’è però anche un certo egoismo. Riguardo l’inverno demografico si evince che c’è chi non vuole avere figli, ma al loro posto hanno cani e gatti. I cani e i gatti occupano il posto dei figli”. In buona sintesi, il messaggio del santo padre invita a non aver paura di aprirsi alla vita. La crisi economica, la mancanza di lavoro e l’incertezza del futuro per molti giovani significa rimandare matrimoni e genitorialità. La questione si amplifica nelle lavoratrici donne, sempre più terrorizzate a comunicare al proprio datore di lavoro di essere incinte con la paura di essere licenziate per “colpa” della maternità. “Il messaggio del Pontefice, afferma Anna Bonetti, in una sua riflessione sul blog: “Provita & Famiglia” è anche un appello alle istituzioni, per sollecitarle a prendersi cura della genitorialità e a velocizzare l’iter dell’adozione, che purtroppo ad oggi vede molte coppie imprigionate nel limbo della burocrazia italiana, ostacolando così il diritto di tanti bambini di avere una famiglia. Inoltre, come si evince dal testo originale non c’è nessuna pretesa contro l’adozione di animali domestici, ma un invito a riflettere sul modo in cui spesso e magari senza rendercene conto li sostituiamo alle persone, forse anche nell’idea di colmare un vuoto generato dalla paura di non essere dei buoni genitori. E’ certamente vero che un animale richiede molto meno impegno e responsabilità di un figlio e probabilmente è questa sensazione a fornirci un senso di maggiore “sicurezza”, ma è anche vero che per quanto i nostri amici a quattro zampe possano essere dei buoni compagni di vita, non potranno mai sostituire la preziosità e il dono della vita umana”.