Editoriali
La ricchezza degli anni. Valorizziamo i nostri anziani
“La vita è un dono e quando è lunga è un privilegio. La ricchezza degli anni è ricchezza delle persone, un tesoro prezioso che prende forma nel cammino della vita”.
Non è un caso che a pronunciare queste parole sia stato il papa, dall’alto dei suoi 83 anni, in occasione del primo congresso internazionale di pastorale degli anziani, del Dicastero per i laici e la famiglia. 550 «nonni» provenienti da tutto il mondo, incontrando il pontefice, si sono sentiti vivi e parte integrante della chiesa.
“La vecchiaia è un privilegio, non una malattia. Gli anziani non sono un archivio ammuffito ma il futuro della Chiesa”, ha detto loro papa Francesco. Nella Bibbia la longevità è una benedizione: “Concedendo la vecchiaia Dio dona tempo per approfondirne la conoscenza e l’intimità.
È il tempo per prepararsi a consegnare nelle sue mani il nostro spirito con fiducia di figli. Ma è anche un tempo di “rinnovata fecondità”. Ispirandosi al Salmo 91,15 – “Nella vecchiaia daranno ancora frutti – spiega che il disegno di Dio si attua anche – nella povertà dei corpi deboli, sterili e impotenti”: dal corpo centenario di Abramo e al grembo sterile di Sara nasce il popolo eletto; dal vecchio Zaccaria e da Elisabetta nasce Giovanni Battista.
Papa Bergoglio ha detto anche: “Quando si pensa agli anziani si deve imparare a modificare i tempi dei verbi. Non c’è solo il passato, come se per gli anziani esistessero solo una vita alle spalle e un archivio ammuffito. Il Signore può e vuole scrivere con loro anche pagine nuove, pagine di santità, di servizio, di preghiera”.
Pensando al ruolo degli anziani nelle parrocchie, nel volontariato, nel servizio alle comunità, il papa sostiene: “Gli anziani sono il presente e il domani della Chiesa. Sono anche il futuro di una Chiesa che, insieme ai giovani, profetizza e sogna ed è importante che anziani e giovani parlino fra loro”.
E proprio a quest’ultimi è andata l’esortazione di uscire e andare a cercare gli anziani che vivono soli. La solitudine può essere una malattia, ma con la carità, la vicinanza e il conforto spirituale possiamo guarirla”. Secondo l’ultimo rapporto World Population Ageing delle Nazioni Unite, nel 2019 gli anziani (da 65 anni in su) sono 703 milioni.
Le previsioni dicono: nei prossimi tre decenni, il numero dovrebbe più che raddoppiare superando 1,5 miliardi di persone nel 2050. L’aumento dell’aspettativa di vita e il miglioramento generalizzato delle condizioni di igiene e salute rappresentano nuove opportunità e sfide, anche per l’evangelizzazione.