

In Evidenza
Le parole rubate e i Traditori per ricordare il 23 maggio
Nel 28esimo anniversario della strage di Capaci, il 23 e il 24 maggio, la webTv del Teatro Massimo di Palermo propone uno speciale sulle due opere-inchiesta “Le parole rubate” e “I traditori” di Gery Palazzotto e Salvo Palazzolo, che scavano nei misteri delle stragi Falcone e Borsellino. In contemporanea anche Rai Radio 3, sabato 23 maggio, a partire dalle 15, dedicherà l’intera trasmissione “Piazza Verdi” al dittico prodotto dal Teatro Massimo.
La webTv del Teatro Massimo propone nel fine settimana una indagine sul palcoscenico condotta dai giornalisti Gery Palazzotto e Salvo Palazzolo che dopo una introduzione del Sovrintendente Francesco Giambrone mostrerà ampi stralci de “Le parole rubate” e de “I traditori”, le due opere prodotte dal Massi
mo nel 2017 e nel 2019.
Sulla webTv “Le parole rubate” sarà trasmessa nella versione interpretata dall’indimenticabile Ennio Fantastichini, la regia di Giorgio Barberio Corsetti e le musiche di MarcoBetta, mentre su Rai Radio 3 andrà in onda la versione blues della stessa opera, interpretata da Gigi Borruso con le musiche di MarcoBetta, Fabio Lannino e Diego Spitaleri.
I due autori mostrano i risultati della loro indagine: dai computer di Falcone, violati nella sua stanza al Ministero, ai file più scottanti, ai quali il giudice teneva particolarmente, finiti per primi nelle mani dei depistatori. Contemporaneamente ricostruiscono la macabra danza di responsabilità attorno alla borsa di Paolo Borsellino e alla sparizione dell’agenda rossa.
Ma l’indagine racconta anche cosa accadde in quei 57 giorni del 1992, tra la morte di Falcone e quella di Borsellino e dimostrano che c’è un metodo che unisce i più atroci delitti di mafia, dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa a Peppino Impastato, da Mauro Rostagno al commissario Ninni Cassarà. Cala il sipario sull’indagine e calano anche i lenzuoli dai palchi, in una scena di grande emozione che rievoca quanto accadde nel 1992 quando molti palermitani esposero lenzuoli bianchi alle finestre in segno di protesta, dando inizio a quel grande movimento di ribellione della società civile da cui partì la rinascita della città.
E anche sabato 23 maggio 2020 dalle finestre del Teatro Massimo saranno esposti due lenzuoli bianchi come segno di testimonianza e memoria.
Con la seconda opera, “I traditori” – interpretata sempre da Gigi Borruso con le musiche di Marco Betta, Fabio Lannino e Diego Spitaleri, la regia di Alberto Cavallotti, il videomaking di Antonio Di Giovanni e Davide Vallone e la documentazione fotografica di Franco Lannino –
Palazzotto e Palazzolo alzano il tiro della loro inchiesta. Con l’ausilio di alcuni reperti della polizia scientifica svelano il grande inganno del depistaggio delle indagini sulla strage Borsellino, e ricostruiscono i 16 lunghi anni in cui i falsi pentiti inventarono colpevoli e moventi in quello che i giudici di Caltanissetta hanno definito “il più grande depistaggio della storia giudiziaria italiana”.
Non resta che collegarsi a http://www.teatromassimo.it/teatro-massimo-tv-567/
(Fonte: Ufficio Stampa Fondazione Teatro Massimo Giovannella Brancato)
Cinema
La scuola romana delle risate

Esce in sala il 17, 18 e 19 aprile, il film “La scuola romana delle risate”, un documentario del regista Marco Spagnoli. Un tributo alla grande tradizione satirica di Roma, un’opera che celebra l’ironia e la creatività di una città che ha sempre saputo ridere di se stessa e della realtà che la circonda. Con una narrazione coinvolgente, a cura di Carlo Verdone, il film esplora il modo in cui la capacità di ironizzare su tutto sia diventata parte integrante dell’identità romana, un’arte unica in Italia che si rinnova costantemente e continua a conquistare il pubblico di ogni generazione.
Cinema
In sala il film “n-Ego” di Eleonora Danco

Dopo la presentazione in Concorso alla 42a edizione del Torino Film Festival, arriva in sala il film n-Ego, della regista Eleonora Danco. Il film che vanta l’amichevole partecipazione di Antonio Bannò, Luca Gallone, Federico Majorana, è con Filippo Timi e con la partecipazione di Elio Germano. “n-Ego” è un’intensa esplorazione della condizione umana, un viaggio introspettivo attraverso le strade, dove la regista affronta una profonda crisi creativa ed esistenziale. In cerca di autenticità, si immerge in luoghi diversi, incontra personaggi unici che, con le loro storie, rispecchiano le sue paure e desideri.
Cinema
“Il cinema fuorilegge. Storie di banditi, briganti e brigantesse”

Sabato 12 aprile 2025, presso lo spazio culturale ed espositivo Elenk’art di Via Vincenzo Di Marco n. 27/b, Palermo. si è svolta la presentazione del libro di Carmelo Franco e Paolo Di Fresco “Il cinema fuorilegge. Storie di banditi, briganti e brigantesse” ed. Frascati & Serradifalco, Palermo. Gli autori hanno dialogato con Ivan Scinardo, Direttore della sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia. All’incontro è interveuto anche il Magistrato Leonardo Agueci, già Procuratore Aggiunto della Repubblica di Palermo e Lia Sava, Procuratore generale presso la corte d’appello.
Il Cinema Fuorilegge
è un libro appassionato, che racconta ai lettori la figura di banditi, briganti e brigantesse, attraverso l’analisi dei film sul grande schermo dove più efficacemente sono stati descritti questi personaggi “…liberi e minacciosi, spettrali ed eroici, che hanno popolato sogni e incubi degli spettatori…”. La collaborazione fra i due avvocati è nata nel 2009 quando scrisssero il libro “Cinema di mafia”. 16 anni dopo spostano “l’inquadratura” e mettono a fuoco su: “Il cinema fuorilegge”. Il “mafia – movie”, quel genere cinematografico che negli anni ha avuto la capacità di esplorare strutture e sovra-strutture delle organizzazioni criminali di stampo mafioso, in particolare della mafia siciliana (Cosa Nostra), della ‘Ndrangheta calabrese, della Camorra campana, ha inevitabilmente avuto un impatto ispiratore in decine di registi e sceneggiatori. In questo prezioso volume si trovano tanti punti di contatto, fatti di coincidenze e sovrapposizioni.
Il brigantaggio
Nell’immaginario collettivo, si è nutrito negli anni di miti e leggende attraverso alcuni elementi tipici, come il controllo del territorio, l’uso della violenza e i legami con il potere, ripresi e sviluppati successivamente dalla mafia. Franco e Di Fresco, mettono in evidenza, attraverso lo studio di film dedicati, la figura ambigua del brigante, metà eroe popolare e metà criminale, colui che incarna una serie di contraddizioni e di elementi che ne determineranno il suo fascino. Nel racconto Renato Vallanzasca è come se diventasse la versione moderna del bandito Giuliano, spiriti liberi, raccontanti magistralmente dal cinema, l’unico strumento capace di esercitare un forte richiamo sull’immaginario.
Carmelo Franco e Paolo Di Fresco, quando immaginano la figura del brigante puntano dritti a Robin Hood, esempio archetipico di brigante buono, che ruba ai ricchi per dare ai poveri, a Zorro, a Carmine Crocco, personaggio di spicco del brigantaggio post-unitario italiano, leader carismatico e abile stratega. Un cenno a parte merita Fra Diavolo, brigante attivo nel Regno di Napoli tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, la cui figura è stata oggetto di diverse rappresentazioni artistiche. I critici del tempo hanno evidenziato la forte componente propagandistica, tipica del cinema dell’epoca, nel film di Luigi Zampa del 1942.
Le drude
Uno dei punti di forza di questo prezioso saggio critico è il capitolo dedicato alle brigantesse, dal titolo azzeccato: “Il brigantaggio è donna, l’epopea delle drude”. Gli autori fanno velatamente riferimento al film del 1950 di Mario Soldati: “Donne e briganti”, ma la figura femminile delle drude è approfondita nel film “Il mio corpo vi seppellirà” del 2021, del regista palermitano Giovanni La Parola con Rita Abela nel ruolo di Ciccilla, Margaret Madè, Miriam Dalmazio, Antonia Truppo. Non esisteva organizzazione di briganti, piccola o grande, in cui il “capo” non avesse al suo fianco una donna. Con lui condivideva marce estenuanti, notti all’addiaccio, assalti e ritiri, fatti di scontri a fuoco e coltelli. La moglie del boss era sempre rispettata e ossequiata, e quindi temuta. Le brigantesse hanno dimostrato sul campo di essere più risolute e determinate dei loro compagni, dando prova di possedere una tempra che destava ammirazione e paura, nello stesso tempo.
Carmelo Franco
Avvocato penalista, è nato, vive ed esercita la professione a Palermo. Negli ultimi decenni ha patrocinato in alcuni dei più importanti processi celebrati nel capoluogo siciliano ed ha fondato la camera penale “Conca d’oro”, di cui è stato il primo Presidente. Ha fatto parte della giunta nazionale dell’unione delle camere penali italiane e del Consiglio Distrettuale di Disciplina di Palermo. È autore di diverse pubblicazioni sul cinema e la sua storia, tra cui si segnalano: “Il cinema di mafia” (Serradifalco editore), “Giovanni Falcone e il cinema. Una vita da giudice, senza le parti noiose” (Torri del vento edizioni) e “A scuola da Dino Risi. Il Sorpasso e i suoi epigoni” (Morlacchi editore). Nel 2010 ha curato, per il Centro Internazionale di Documentazione sulle Mafie e del Movimento Antimafia, la rassegna “Il cinema di mafia. Un percorso italiano”.
Paolo Di Fresco
Avvocato penalista, è nato ed ha iniziato l’attività professionale a Palermo, ma esercita e vive a Milano. Ha maturato una significativa esperienza nel diritto penale dell’economia, seguendo diversi procedimenti in materia di reati societari, fallimentari, finanziari, fiscali e contro la Pubblica Amministrazione. È autore di diverse pubblicazioni in materia penale, processuale ed interviene regolarmente in seminari e convegni come relatore. Appassionato di cinema e letteratura, nel 2009 ha scritto con Carmelo Franco “Il Cinema di Mafia” (Serradifalco editore) e nel 2010 ha curato, per il Centro Internazionale di Documentazione sulle Mafie e del Movimento Antimafia, la rassegna “Il cinema di mafia. Un percorso italiano”.
Elenk’art – Pinakothek’a
dove si è svolta la presentazione del libro, è il nuovo centro culturale, sala lettura e spazio espositivo della Città di Palermo, che unitamente al dirimpettaio Laboratorio Creativo Don Nino – Mind Food, concretizza progetti interdisciplinari per poter vivere l’arte in ogni sua forma ed espressione.
L’evento culturale è stato curato dall’Arch. Rossella Giletto e organizzato dallo Staff Elenk’art e Don Nino S.r.l. (Presidente Arch. Silvia Mercurio).
Immagini a cura di Sergio Ruffino
Guarda
Guarda l’intervista del 15/4/25 agli autori realizzata da Alessia Anselmo e Ivan Scinardo per il programma “Open day cinema”
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