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Cultura

“Il tempo dell’elefante”, il libro di Leoluca Orlando

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“Il tempo dell’elefante”, o del tempo ritrovato. La prima raccolta di racconti  di Leoluca Orlando apre la collana di letteratura “Cronache”
di Palermo University Press.

L’elefante è il custode della memoria, ma anche degli istanti che aspettano di essere raccontati.

Ed è proprio sul ricordo in prospettiva, ma anche sul tempo che scorre e su quello che arriverà, il libro di racconti “Il tempo dell’elefante”, di Leoluca Orlando, che apre la collana di letteratura “Cronache” di Palermo University Press.

“Cronache” è la collana di letteratura diretta da Ninni Giuffrida e Andrea Le Moli, che ricordano così la nascita del libro di Orlando: “Il 10 settembre 2019 l’Università di Palermo conferiva la laurea honoris causa in Scienze filosofiche e storiche ad Abraham B. Yehoshua, forse il più grande scrittore israeliano vivente. A conclusione della cerimonia – raccontano Le Moli e Giuffrida – Orlando fece riferimento ad un testo-raccolta di ricordi, pubblicato in tedesco, che riassumeva il suo rapporto con Palermo e la Sicilia nel corso degli anni.

Qualcuno lanciò l’idea di pubblicarlo nella sua originaria versione italiana; per noi recepire la sollecitazione e collegarla al contesto in cui ci trovavamo fu un attimo”.Una carrellata di esperienze pubbliche e private, scritte con il tempo necessario della riflessione: due beni sempre più rari, quasi introvabili, eppure di prima necessità.

Ecco Claudio Abbado a Berlino, ecco il maxiprocesso e la polemica sciasciana sui professionisti dell’antimafia tante volte evocata. Ecco gli affetti privati, e in questa categoria risiede anche una Palermo che è insieme libertà e capestro. Storie di vita e di morte, di riscatto e di viaggi. Da cui ogni volta tornare a casa, con un elefante in dono.


 La scheda del libro

Il volume con cui iniziano le Cronache di New Digital Frontiers – L’Identità di Clio fa questo: osserva, registra, racconta e non fa mai mistero di esser espressione di un punto di vista. Privilegiato, interessato, ostinato, ma proprio per questo prezioso come insieme di testimonianze sempre confrontabili con altri punti di vista, leggende più o meno metropolitane o ricostruzioni con pretese di validità storica.
È un libro fatto di tempo, in certo modo paradossale perché scritto a conclusione di un’esperienza (i primi mandati di Orlando a Sindaco di Palermo) che non aveva certezza di rinnovarsi ma che pure era nata guardando oltre se stessa, al futuro di quella terra sempre tutta da inventare che è la Sicilia. Il tempo dell’elefante, il titolo di questa raccolta di racconti (la prima in Italiano) di Leoluca Orlando, allude a molte cose. Dalla passione per la terra in cui ci si radica, al gusto di percorrere strade lontane e inconsuete. Dall’ostinazione con cui ci si schiera convinti delle proprie ragioni, alla pazienza come ingrediente indispensabile per condividere ruoli e contesti sociali. In equilibrio tra forza e delicatezza, ardimento e timore, l’elefante (bianco, nero, grigio) è immagine della memoria, degli istanti che passano aspettando di essere raccontati. E forse per questo ci appare, tra gli animali, il più vicino al senso del tempo. Tanto da diventare, nei racconti di Orlando (da anni destinatario del dono e collezionista di elefanti), il simbolo di tutte le storie grandi e piccole, affascinanti e misteriose, che si annunciano in ogni vita umana.

Cultura

Compiti e funzioni del docente

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queste parole Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha dato avvio all’anno scolastico 2024-2025, ponendo al centro dell’azione didattica l’Educazione Civica, unica disciplina che porta ancora la denominazione di “Educazione”, termine che negli anni passati connotava tutte le materie scolastiche, convergenti nell’azione educativa e formativa dello studente, che si prepara ad essere “cittadino” attivo e responsabile al termine del percorso.

Il seminario di studio sul tema: “Compiti e funzioni del docente Referente dell’Educazione Civica” , promosso, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Catania, dalle Associazioni “CCcR. Consigli Comunali dei Ragazzi; Ambasciatori dell’Educazione Civica e UCIIM” offre una positiva occasione di riflessione sul modo di valorizzare la trasversalità della disciplina al fine di promuovere apprendimenti efficaci, e modificare il modo di pensare, di sentire e ai agire degli studenti.

Le nuove “Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione Civica” offrono molteplici spunti operativi e nel corso del seminario, moderato da Mariella Chiantello, intervengono, dopo i saluti istituzionali della dirigente del Convitto Nazionale, Anna Spampinato; del provveditore, Emilio Grasso e dell’Assessore Andrea Guzzardi; il preside Giuseppe Adernò, presidente del CCdR; il prof. Antonio Fundarò, dell’Istituto Tecnico di Partinico; il prof. Alessio Annino dell’Università di Catania.

Le riflessioni dei relatori saranno arricchite dalle testimonianze di Letizia Spampinato e Sandro Torrisi, dell’Associazione CCdR e dagli interventi dei docenti che operano sul campo, proponendo innovative strategie didattiche che producono efficaci apprendimenti

 

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Cultura

Picasso, lo straniero, viaggio nelle memorie

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“Straniero”, è la condizione di un grande artista, Picasso, che attraverso le sue opere ha saputo plasmare la propria identità. La mostra a Palazzo Reale ne magnifica il percorso umano e artistico che comincia con una luce soffusa e calda, suoni indistinti, ritratti di volti appesi al soffitto e l’immagine di un giovane spagnolo che appare spaesato al suo arrivo a Parigi a inizio secolo.

Annie Cohen-Solal, storica e saggista, curatrice della mostra, conduce il visitatore nelle memorie di un grande artista attraverso l’esposizione di novanta opere, concesse dal Musée national Picasso-Paris di cui Cécile Debray è presidente.

A 50 anni dalla morte

A cinquant’anni dalla scomparsa di Picasso, la curatrice ne racconta la vita da un punto di vista inedito, mettendo in evidenza censure e persecuzioni ma anche influenze e passioni.  I molteplici elementi presenti nelle sale contribuiscono ad accrescere, nel visitatore, un senso di smarrimento, si ha la sensazione di diventare subito “stranieri”, ai margini di un’unità spazio-temporale sospesa.

Si respira un malinconico senso di distacco quando ci si immerge nelle lettere della mamma di Picasso, lette e diffuse in sala da altoparlanti, e ancora spiccano le fotografie dell’artista insieme ai suoi amici, i documenti personali di un “anarchico”, i video di una realtà storica che non appartiene alla contemporaneità.

Durante questo percorso che anche sensoriale, il visitatore avverte la sensazione di sentirsi estraneo nella contemplazione di quadri, sculture, disegni e ceramiche di “un uomo che vede la realtà diversamente da come tutti la guardano”, così scrisse di Picasso Gertrude Stein, sua amica personale.

La mostra

La mostra è di grande impatto visivo, i pannelli espositivi sono ben curati, il percorso è intuitivo e conduce il visitatore verso un graduale coinvolgimento conoscitivo ed emotivo.

Il progetto segue la traiettoria artistica e politica di Picasso che si dimostra essere in linea con la città di Milano che “cresce e si afferma come grande polo culturale grazie alla capacità di accogliere chi è straniero”, ha dichiarato a margine dell’inaugurazione il sindaco Giuseppe Sala. È questa infatti la visione di una città che vuole offrire occasioni di espressione e di dialogo tra diverse culture, garantendo una crescita progressiva per l’individuo e la società.

Arianna Scinardo

 

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Cultura

Nuova terminologia per indicare le persone disabili

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Nella nota inviata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ufficio di gabinetto del Ministero della disabilità sono indicate le nuove espressioni da utilizzare per indicare le persone disabili.

Al termine “handicappato” che metteva in evidenza il difetto e l’ostacolo, nel tempo è stato sostituito con   “soggetto in situazione di handicaps” , poi  ancora “soggetto diversamente abile, diversabile, disabile” , tentando di dare valenza e attenzione alla persona e alla diversità nelle manifestazioni di abilità.

Nell’art.4 del decreto legislativo 62/2024  sono indicate le diciture da usare :

“persona con disabilita” oppure in “condizione di disabilità” e poi ancora “persona con necessità di sostegno “ e, a seconda della gravità, si adoperano i termini:  elevato- molto elevato – intensivo.

Viene ancora una volta messo in evidenza il concetto e l’espressione “persona” che, come recita, la Costituzione, è soggetto attivo della Comunità, portatore di dignità umana, di diritti e di doveri.

La centralità dello studente, valore guida della comunità scolastica, dovrà trovare adeguato spazio e rinforzo nella società e nella comunità cittadina.

A scuola il buon preside Capodanno, che ha dedicato tutta la sua vita professionale alla “scuola per tutti” e all’integrazione dei disabili ci ha consegnato un’espressione carica di umanità e di attenzione pedagogica.  Gli alunni che allora venivano definiti “handicappati” li indicava, senza etichette, e con saggezza e amorevolezza educativa: “alunni bisognosi di particolari attenzione”.

La società di oggi è chiamata ad essere protagonista di un cambio di passo epocale, perché oltre ad una terminologia rispettosa dei diritti e della dignità delle persone con disabilità, occorre superare e contrastare le manifestazioni che oscillano tra pietismo ed eroismo, e guardare alle abilità delle persone, non a quella che, al massimo, possiamo considerare una loro caratteristica.

Giuseppe Adernò

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