Cultura
Festa della Repubblica a Enna, il messaggio del Prefetto
Le celebrazioni della Festa della Repubblica in provincia di Enna si sono da poco concluse, e ritengo doveroso rivolgere un caloroso e convinto ringraziamento a tutti gli intervenuti per aver aderito, con autentica passione civile, al bisogno di cogliere l’opportunità della nostra Festa nazionale per far vivere il senso di comunità e di unità delle diversità, per far risaltare le eccellenze del territorio.
Essere stati insieme ha significato non solo onorare il nostro passato e la nostra storia comune ma, soprattutto, ribadire la volontà di contribuire, qualunque sia il nostro ruolo nella società, al bene comune che – come ci ha ricordato il Presidente della Repubblica – deve prevalere sulle convenienze particolari.
Esprimo, dunque, profonda gratitudine per la partecipazione alle manifestazioni celebrative di tutte le componenti riconosciute come fondamentali dalla Costituzione: i cittadini e le loro associazioni, i parlamentari nazionali e regionali, i Sindaci della provincia e il Commissario del Libero Consorzio, i rappresentanti di tutte le istituzioni, delle professioni, del volontariato e degli organi di informazione, i tanti studenti che hanno “interpretato” lo spirito repubblicano con diverse modalità espressive, dimostrando di aver saputo metabolizzare i principi ed i valori più elevati della nostra Carta costituzionale.
Decisivo per la riuscita della giornata, è stato il contributo volontario di tanti cittadini che hanno messo il proprio talento a disposizione del progetto condiviso di valorizzare la ricchezza delle periferie e delle città, che quotidianamente alimentano e animano i principi costituzionali, grazie a chi – a tutti i livelli – è fortemente impegnato per affermare il primato della legalità e il senso dello Stato, per offrire generosa solidarietà.
Tra questi, il giornalista e direttore della sede siciliana della Scuola nazionale di cinema, Ivan Scinardo, che – nella veste di abile istrione – è entrato in empatia con tutte e tre le piazze, coinvolgendo i presenti “dentro” la festa alimentandone di continuo lo spirito corale ed unitario che si è manifestato fin dal primo mattino ad Enna.
Enna
Infatti, nella bella cornice di San Sebastiano, imbandierata per l’occasione, la graduale composizione della piazza d’Armi si è trasformata in una festosa invasione. Prima, lo schieramento dei reparti dell’Esercito, della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco, della Polizia Penitenziaria, della Forestale, della Polizia Locale con la presenza delle Associazioni Combattentistiche, delle Associazioni di Volontariato, dell’Ente corpo volontari protezione civile – Enna, ANPAS Sicilia, dell’Agesci, della Misericordia e delle diverse componenti della Croce Rossa Italiana. Presente anche il Cavaliere Giuseppe Piazza di 99 anni, presidente onorario della Federazione combattenti e reduci – sez. di Enna.
Poi, è sopraggiunta la sfilata dei bambini dei tre circoli didattici di Enna con un tricolore lungo oltre 50 metri, accompagnata dalle allegre marce eseguite dalle bande dei Comuni di Enna, Calascibetta, Centuripe e Pietraperzia.
Per assicurare la giusta armonia tra i duecento elementi di tutte le bande ed il coro delle voci bianche della scuola media Garibaldi, diretto dal prof. Giuseppe Colajanni, il maestro Gino Botte non si è sottratto dall’onere di rimodulare la tonalità dell’inno nazionale, eseguito durante l’alzabandiera a cura dei Vigili del fuoco.
Dopo la lettura del messaggio del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, il susseguirsi delle esibizioni degli studenti, del cantautore ennese Mario Incudine e degli insigniti dell’Onorificenza al Merito della Repubblica Italiana ha declinato simbolicamente la leale collaborazione tra le differenti anime della società.
Un bellissimo momento di coesione è stato, altresì, quello regalato dai detenuti della Casa circondariale “Luigi Bodenza” di Enna che hanno realizzato il “Vascello della Repubblica” per esprimere il loro sentimento di appartenenza al Paese, con la speranza di essere “nuovi cittadini utili e capaci di contribuire allo sviluppo della nostra amata Italia”.
Il vascello è stato donato dalla Direttrice della Casa circondariale alla Prefettura che rappresenta lo Stato nella provincia.
Particolarmente commovente, l’interpretazione sui diritti dei bambini da parte degli alunni della scuola De Amicis; di spigliata e convincente presenza scenica, le studentesse della scuola Santa Chiara che hanno realizzato brevi interventi sulla Bandiera, la Costituzione e la legalità oggi; suggestive le letture teatrali e musicali dei ragazzi della Neglia – Savarese; assai ricercate le letture di articoli sulla “Parità e Libertà”, presentate dagli studenti del Lincoln di Enna.
Sul palco anche gli alunni del Liceo artistico L.M. Cascio che, nella qualità di “osservatori della giornata”, hanno partecipato a tutte le manifestazioni e che tradurranno gli stimoli e le emozioni della festa in elaborati grafici e fotografici.
La seconda tappa della Festa nazionale si è svolta nella scenica Piazza Regina Margherita di Barrafranca dove centinaia di tricolore hanno accolto i reparti schierati – integrati dalla presenza di militari del “Reggimento Lancieri di Aosta” e dalla Fanfara dei Peloritani, Associazione Nazionale Bersaglieri di Sicilia – il Prefetto, i parlamentari, i numerosi Sindaci ed il Commissario del Libero consorzio, le Autorità religiose, civili e militari.
Dopo la lettura dell’applauditissimo messaggio del Presidente della Repubblica, l’Elicottero A.W.139 della Polizia di Stato, in dotazione alla flotta aerea del IV Reparto Volo di Palermo, ha sorvolato la Piazza, catturando gli sguardi ammirati della cittadinanza presente.
Barrafranca
Anche nella cittadina barrese, gli studenti hanno “interpretato” la Repubblica con vari interventi che hanno stabilito una linea ideale tra le eccellenze del passato e quelle del presente. Tra questi, gli alunni dell’Istituto Falcone che hanno dato vita – alla presenza del Generale Claudio Minghetti – al progetto “L’Elaborazione della memoria – Adotta il monumento” promosso dal Comando Militare Esercito “Sicilia”, illustrando la storia del monumento ai caduti di Barrafranca.
Deliziosa l’esibizione del giovanissimo gruppo folkloristico dell’Istituto scolastico “Europa” che, con balli tradizionali, ha suscitato l’immediata simpatia del pubblico.
Il Vescovo di Piazza Armerina, Mons. Rosario Gisana, ha preso la parola richiamando con forza la coscienza collettiva sull’importanza del senso patrio, indispensabile a rafforzare il quotidiano senso civico.
A conclusione della partecipata cerimonia, i tanti cittadini presenti hanno potuto “brindare” alla Repubblica grazie al progetto curato dagli studenti dell’Istituto Alberghiero Federico II di Enna.
Agira
L’ultima tappa della Festa nazionale si è svolta nel coreografico scenario di Piazza Europa ad Agira dove, i piccoli alunni dell’Istituto comprensivo G. Sinopoli hanno anche fornito una convincente, briosa ed appassionata esecuzione dell’inno nazionale, tutti, rigorosamente con mano sul cuore. I maturandi del liceo delle scienze umane “Fortunato Fedele”, con grande piglio, hanno ricordato che la Costituzione ha bisogno del “combustibile” – per parafrasare il padre costituente Piero Calamandrei – che può essere fornito soltanto da una cittadinanza attiva e consapevole. I colti e approfonditi richiami alla storia nazionale degli studenti dell’Istituto Lincoln di Agira e del Federico II di Enna hanno accompagnato i presenti al momento conclusivo dell’intera giornata, suggellato dall’Ammainabandiera.
Trascinante e molto apprezzata, la nuova “incursione” di Mario Incudine che ha saputo trasportare i presenti nel ricco mondo della sicilianità vissuta in un contesto nazionale, dai confini variabili, ma sempre avvolgenti nella medesima identità.
Nei tre Comuni sono state schierate le risorse in dotazione agli organismi preposti alla sicurezza ed al soccorso. Tra questi, l’unità cinofila “Jack” del Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Enna, inviata sin dalle primissime ore del terremoto che ha colpito Zafferana Etnea il 26.12.2018 ed il sisma dell’Italia Centrale, dove si è distinta per il proficuo e determinante impiego. A Barrafranca, il mezzo blindato Lince che, al di fuori dallo scenario bellico, si è potuto concedere alle fotografie con i bambini presenti.
Nel corso dei diversi eventi, sono state consegnate le onorificenze al merito della Repubblica concesse dal Capo dello Stato. Ecco i nomi degli insigniti: con il grado di Commendatore, il Col. Giuseppe Licari; con il grado di Cavaliere Ufficiale, il Col. Saverio Lombardi; con il grado di Cavaliere, la dott.ssa Michela La Iacona, il dott. Salvatore Grasso, il Ten. Col. Giovanni Mennella, il dott. Mario Giannotta, il Sig. Isidoro Farina, al Sig. Gaetano Bonaccorso, il luogotenente Rosolino D’Amico, il dott. Liborio Nasca, la Rag. Paola Truscia, il Sig. Calogero Tropea, il dott. Vincenzo Lo Fermo.
A Barrafranca, è stata anche consegnata al Sig. Filippo Cuda l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro.
Nei Comuni che hanno ospitato la Festa nazionale, a conclusione delle intense cerimonie celebrative, si è voluto sottolineare l’apporto spontaneo offerto da alcuni cittadini che hanno messo il proprio talento a servizio della manifestazione, consegnando loro un attestato di “volontario della Repubblica”, tra cui il giornalista Ivan Scinardo e gli artisti Mario Incudine e Lucio Vulturo.
Quest’ultimo, per avere creato un’immagine evocativa della Prefettura di Enna – quale simbolo di unità della Provincia, avvolta in una grande, morbida bandiera – che è stata riprodotta in stampe e distribuita dai volontari alla cittadinanza.
Ecco i nomi di tutti coloro i quali hanno ricevuto l’attestato:
l’avv. Orazio Marazzotta, per la realizzazione di un video commemorativo;
la prof.ssa Rossella Fontanazza, per la realizzazione grafica di tutto il materiale pubblicitario e divulgativo;
il sig. Ettore Di Mattia, per la fornitura ed il montaggio del palco e degli stand;
il dott. Davide Vigore, per il saggio letterario sul significato della giornata;
il sig. Liborio Gioveni, per l’omaggio di parte delle magliette tricolore;
il sig. Giorgio Sinatra, per la fornitura dell’impianto di diffusione audio;
la dott.ssa Tiziana Tavella, per il supporto in tema di comunicazione.
Sono stati consegnati anche attestati collettivi:
agli istituti scolastici De Amicis, Garibaldi, Santa Chiara, Neglia-Savarese, Lincoln, L.M. Cascio, Federico II di Enna Don Milani, S.G. Bosco, Giovanni Falcone, Europa di Barrafranca; G. Giusti Sinopoli, Fortunato Fedele e Abramo Lincoln di Agira;
alle associazioni bandistiche dei Comuni di Calascibetta, Centuripe, Enna, Pietraperzia e di Agira-Nissoria.
Infine, per l’impegno e l’entusiasmo dimostrato nelle fasi organizzative della Festa nazionale, rivolgo un caloroso e sentito ringraziamento ai Sindaci di Enna, Agira e Barrafranca, al Commissario del Libero Consorzio, al Questore, ai Comandanti provinciali dei Carabinieri, della Guardia di finanza, dei Vigili del fuoco e dell’Ispettorato ripartimentale delle foreste, al Comandante Militare dell’Esercito in Sicilia, al Direttore ed alla Polizia penitenziaria della Casa Circondariale di Enna, al dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale e ai dirigenti scolastici e alle donne e agli uomini delle Polizie locali di Enna, Barrafranca ed Agira, delle Associazioni combattentistiche, d’arma, dei vigili del fuoco e di volontariato, delle Associazioni Bandistiche di Enna, Calascibetta, Centuripe, Pietraperzia, di Agira e Nissoria, della Fanfara dei Peloritani – Associazione Nazionale Bersaglieri di Sicilia.
IL PREFETTO
(Giusi Scaduto)
Cultura
Picasso, lo straniero, viaggio nelle memorie
“Straniero”, è la condizione di un grande artista, Picasso, che attraverso le sue opere ha saputo plasmare la propria identità. La mostra a Palazzo Reale ne magnifica il percorso umano e artistico che comincia con una luce soffusa e calda, suoni indistinti, ritratti di volti appesi al soffitto e l’immagine di un giovane spagnolo che appare spaesato al suo arrivo a Parigi a inizio secolo.
Annie Cohen-Solal, storica e saggista, curatrice della mostra, conduce il visitatore nelle memorie di un grande artista attraverso l’esposizione di novanta opere, concesse dal Musée national Picasso-Paris di cui Cécile Debray è presidente.
A 50 anni dalla morte
A cinquant’anni dalla scomparsa di Picasso, la curatrice ne racconta la vita da un punto di vista inedito, mettendo in evidenza censure e persecuzioni ma anche influenze e passioni. I molteplici elementi presenti nelle sale contribuiscono ad accrescere, nel visitatore, un senso di smarrimento, si ha la sensazione di diventare subito “stranieri”, ai margini di un’unità spazio-temporale sospesa.
Si respira un malinconico senso di distacco quando ci si immerge nelle lettere della mamma di Picasso, lette e diffuse in sala da altoparlanti, e ancora spiccano le fotografie dell’artista insieme ai suoi amici, i documenti personali di un “anarchico”, i video di una realtà storica che non appartiene alla contemporaneità.
Durante questo percorso che anche sensoriale, il visitatore avverte la sensazione di sentirsi estraneo nella contemplazione di quadri, sculture, disegni e ceramiche di “un uomo che vede la realtà diversamente da come tutti la guardano”, così scrisse di Picasso Gertrude Stein, sua amica personale.
La mostra
La mostra è di grande impatto visivo, i pannelli espositivi sono ben curati, il percorso è intuitivo e conduce il visitatore verso un graduale coinvolgimento conoscitivo ed emotivo.
Il progetto segue la traiettoria artistica e politica di Picasso che si dimostra essere in linea con la città di Milano che “cresce e si afferma come grande polo culturale grazie alla capacità di accogliere chi è straniero”, ha dichiarato a margine dell’inaugurazione il sindaco Giuseppe Sala. È questa infatti la visione di una città che vuole offrire occasioni di espressione e di dialogo tra diverse culture, garantendo una crescita progressiva per l’individuo e la società.
Arianna Scinardo
Cultura
Nuova terminologia per indicare le persone disabili
Nella nota inviata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ufficio di gabinetto del Ministero della disabilità sono indicate le nuove espressioni da utilizzare per indicare le persone disabili.
Al termine “handicappato” che metteva in evidenza il difetto e l’ostacolo, nel tempo è stato sostituito con “soggetto in situazione di handicaps” , poi ancora “soggetto diversamente abile, diversabile, disabile” , tentando di dare valenza e attenzione alla persona e alla diversità nelle manifestazioni di abilità.
Nell’art.4 del decreto legislativo 62/2024 sono indicate le diciture da usare :
“persona con disabilita” oppure in “condizione di disabilità” e poi ancora “persona con necessità di sostegno “ e, a seconda della gravità, si adoperano i termini: elevato- molto elevato – intensivo.
Viene ancora una volta messo in evidenza il concetto e l’espressione “persona” che, come recita, la Costituzione, è soggetto attivo della Comunità, portatore di dignità umana, di diritti e di doveri.
La centralità dello studente, valore guida della comunità scolastica, dovrà trovare adeguato spazio e rinforzo nella società e nella comunità cittadina.
A scuola il buon preside Capodanno, che ha dedicato tutta la sua vita professionale alla “scuola per tutti” e all’integrazione dei disabili ci ha consegnato un’espressione carica di umanità e di attenzione pedagogica. Gli alunni che allora venivano definiti “handicappati” li indicava, senza etichette, e con saggezza e amorevolezza educativa: “alunni bisognosi di particolari attenzione”.
La società di oggi è chiamata ad essere protagonista di un cambio di passo epocale, perché oltre ad una terminologia rispettosa dei diritti e della dignità delle persone con disabilità, occorre superare e contrastare le manifestazioni che oscillano tra pietismo ed eroismo, e guardare alle abilità delle persone, non a quella che, al massimo, possiamo considerare una loro caratteristica.
Giuseppe Adernò
Cultura
Nuovi ragazzi sindaci a Adrano
Nuovi ragazzi sindaci a Adrano
auditorium dell’Istituto “Giuffrida – La Mela” ha avuto luogo l’insediamento del Consiglio Comunale dei Ragazzi del nuovo istituto comprensivo , composto da 10 ragazzi della scuola primaria e 10 della scuola secondaria di primo grado.
Nel corso della cerimonia introdotta dal Canto degli Italiani e dall’ingresso solenne della bandiera tricolore e del Costituzione, il sindaco uscente, Alfio Russo, ha relazionato sull’attività svolta nel corso del suo mandato, evidenziando che questa esperienza lo ho atto crescere nella cultura della partecipazione e della democrazia,
Ha deposto la fascia tricolore che è stata indossata dal nuovo sindaco eletto, Rebecca Romano, dopo aver recitato la formula del giuramento.
L’atto del giuramento è stato firmato dall’assessore all’istruzione Salvatore Italia, dalla preside Tiziana Baratta e dalla mamma,Vincenza Zuccarà, già vice sindaco del Comune.
Hanno quindi giurato il vice sindaco della scuola primaria, Carlotta Schilirò , il presidente del consiglio, Sofia Petralia, gli assessori: Pietro Bulla, Damiano Petronio, Marta Leanza, Lorenzo Di Stefano , Erika Bua , Giulia La Mela, Carla La Malfa, Marta Mannino, Giuseppe Spitaleri.,
Sono stati eletti consiglieri: Luigi Basone, Bianca Ciletta, Raffaele Floresta, Alice Zermo, Matilde dell’Aquila, Karola La Mela, Pietro Leocata, Alberto Alongi, Emanuele Petronio, Carla Foti, Giulia Motta, Ludovica Perdicaro, Giosuè Signore, Francesco Caruso, Ginevra Portale, Carlotta Diolosà, Clarissa Diolosà, Martina Brio, Agatino Cottone.
Analoga cerimonia si è svolta presso l’Istituto Paritario “Santa Lucia” e alla presenza dell’Assessore Salvatore Italia, di Padre Giuseppe Calambrogio, fondatore dell’Istituto, della dirigente Maria Brancato, il neosindaco, Nicholas Giuseppe Cerami ha recitato la formula del giuramento alla presenza dei compagni di scuola media e dei genitori. Dopo aver indossato la fascia tricolore ha presentato il programma di lavoro insieme agli assessori Rosy Ingrassia e Riccardo Coco. Sono stati eletti consiglieri: Salvatore Di Francesco, Emanuele Scalisi e Giuseppe Ludovico Santangelo.
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