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Cinema

Un cartoon racconta la shoah attraverso due sorelle

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Mattinata emozionante, giovedi 31 maggio 2018, presso il centro sperimentale di cinematografia di Palermo, con gli studenti palermitani per la proiezione del film d’animazione dal titolo: “La stella di Andra e Tati”, la vera storia delle due sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute ad Auschwitz. Prodotto dalla società di Palermo Larcadarte, per la regia di Rosalba Vitellaro e la sceneggiatura di Alessandra Viola, questa mattina il sindaco Orlando ha incontrato assieme al Dirigente del Miur Di Liberto le protagoniste e gli studenti. Serrvizio Rai andato in onda nel tg regionale delle 19.30 di giovedi 31 maggio.

Il comunicato stampa ufficiale del MIUR precedente all’evento

Si terrà domani, giovedì 31 maggio, alle ore 12, nella Sala Bianca del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo, in via Paolo Gili, 4, la proiezione straordinaria per le scuole del film d’animazione “La stella di Andra e Tati”, il primo sul tema della Shoah realizzato in Europa, grazie alla collaborazione fra MIUR, Rai e Larcadarte.

Saranno oltre cento le studentesse e gli studenti che prenderanno parte all’evento, al quale parteciperanno anche le sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute ad Auschwitz e sulla cui storia è basato il film che sarà proiettato domani. Alla proiezione, organizzata dalla Direzione per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione del MIUR, saranno presenti il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando e rappresentanti delle Istituzioni. L’iniziativa si svolge nell’ambito del Piano di attività che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha lanciato a gennaio scorso per promuovere la conoscenza e la memoria dell’Olocausto nelle scuole e rientra tra gli eventi del Calendario di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018.

“Ieri a Roma, in occasione della prima riunione plenaria dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), istituzione intergovernativa impegnata a combattere l’antisemitismo e tutti i razzismi tramite l’educazione e le attività di ricerca, di cui l’Italia ha la presidenza per il 2018, abbiamo organizzato la proiezione straordinaria del film d’animazione ‘La stella di Andra e Tati’. È stato un importante momento di conoscenza e di riflessione collettiva – ricorda la Ministra Valeria Fedeli –. Sono felice del fatto che questo momento venga replicato domani a Palermo: le studentesse e gli studenti del capoluogo siciliano avranno la possibilità di entrare in contatto con la storia di Andra e Tatiana Bucci e di dialogare direttamente con loro al termine della proiezione. La testimonianza di queste due straordinarie donne è preziosa: solo la conoscenza di ciò che è stato in passato può fornire a tutte e tutti noi, ma soprattutto alle nuove generazioni, strumenti utili a disinnescare germi di odio e violenza che possono manifestarsi nel nostro presente. Dobbiamo promuovere sempre di più una memoria attiva e dobbiamo farlo a partire dal nostro sistema di istruzione e formazione, il luogo in cui educhiamo cittadine e cittadini attivi e responsabili”.

“Fare memoria di ciò che è stato – afferma il Sindaco Leoluca Orlando – è il migliore antidoto perché gli orrori del passato non si ripetano. Gli studenti di Palermo, come i loro compagni delle altre città che hanno ospitato ed ospiteranno questa iniziativa, hanno l’opportunità di conoscere e quasi toccare con mano la storia di due persone normali, quelle che all’epoca delle leggi razziali erano due bambine normali, trasformate in donne straordinarie perché sopravvissute ai campi di sterminio e perché testimoni viventi di ciò che non vogliamo si ripeta. La loro storia non può che ricordarci le parole del famoso sermone del pastore Martin Niemöller ripreso da Bertold Brecht. Quello nel quale criticò coloro che avevano lasciato che i nazisti agissero indisturbati perché tanto le loro vittime erano le minoranze politiche, religiose e culturali. Oggi sappiamo che non esistono minoranze, o meglio, che ciascuno di noi, ciascun cittadino è parte di una minoranza e che la libertà di ciascuno dipende ed è intrinsecamente legata alla libertà di tutti. Palermo, che vuole essere la Capitale del dialogo e dell’incontro, sarà per questo felice ed è orgogliosa di accogliere la storia delle sorelle Bucci, grato al Ministero per averci dato questa opportunità”.

Ne “La stella di Andra e Tati”, il tema della Shoah viene “raccontato e descritto” con un linguaggio vicino alle ragazze e ai ragazzi delle scuole. Argomenti complessi e sensibili, come la guerra e l’Olocausto, vengono presentati, con il supporto dell’animazione, attraverso un esempio di vita vissuta, veicolando, dunque, fatti storici in modo innovativo e coinvolgente per un pubblico sia giovane che adulto. Una storia incredibile quella delle sorelle Bucci: nate a Fiume, Andra e Tatiana vennero deportate ad Auschwitz-Birkenau all’età di 4 e 6 anni insieme alla mamma, alla nonna, alla zia e al cuginetto. Il loro treno arrivò ad Auschwitz la notte del 4 aprile 1944. L’incoscienza dell’età e la simpatia di una guardiana del blocco del lager furono gli elementi determinanti per la loro salvezza. Un destino rarissimo: ad Auschwitz, su oltre duecentomila bambini deportati, poco meno di cinquanta sopravvissero. Il 27 gennaio 1945, quando i sovietici entrarono ad Auschwitz, Andra e Tatiana furono liberate. Solo quasi due anni dopo riuscirono a ricongiungersi con i propri genitori.

“La stella di Andra e Tati” è un film di 26 minuti diretto da Rosalba Vitellaro, che ha fondato e dirige il centro di produzione cinematografica Larcadarte a Palermo occupandosi, attraverso di questo, di comunicazione sociale, e da Alessandro Belli. I disegni sono di Annalisa Corsi, mentre la sceneggiatura è di Valentina Mazzola, sceneggiatrice e story editor di molte serie animate di successo, e di Alessandra Viola, autrice di programmi Rai e di libri per bambini, sceneggiatrice di special tv in animazione e documentari. Il film andrà prossimamente in onda su Rai Gulp e sarà poi utilizzato come materiale didattico nelle scuole, anche in ricordo degli ottanta anni dalle leggi razziali fasciste emanate a partire dal settembre 1938.

Cinema

“La Notte” di Michelangelo Antonioni

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 “La Notte” di Michelangelo Antonioni a Venezia 81

Nell’ambito della 81esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale presenterà in anteprima mondiale nella sezione Venezia Classici la versione restaurata de La notte (1961) di Michelangelo Antonioni con Marcello Mastroianni, Jeanne Moreau e Monica Vitti. La proiezione ufficiale sarà il 30 agosto, alle 14.15 nella sala Corinto, per pubblico e accreditati.

“L’avventura, è uno dei film della mia vita. All’epoca ne rimasi folgorato – ha scritto per il dossier del Centro Sperimentale Gianni Amelio – Se il motore de L’avventura è anche narrativo, in La notte è tutto chiuso nella tensione del non-racconto, nell’espressività assoluta dell’immagine nuda. Le parole, come nell’ultima sequenza, si rovesciano su loro stesse”.

“Lidia e Valentina, le protagoniste del magnifico La notte, si stagliano tra architetture urbane e paesaggi reali a dimostrare già visivamente la loro potente presenza”, scrive nel dossier Angela Prudenzi. “Tra due donne lontane e un uomo assente il film indaga i sentimenti di una coppia al capolinea e svela la tentazione di un tradimento che, all’alba, in uno squarcio di lucidità, confermerà la verità di quel matrimonio finito”, secondo Laura Delli Colli.

Antonioni è stato il regista che più di altri, nella cultura italiana del dopoguerra, è diventato la stella polare del cinema d’autore internazionale: non a caso da Wenders a Wong Kar Wai, spesso i registi capaci di inventare e possedere uno stile, lo hanno considerato un punto di riferimento cruciale. La sua passione per la forma delle immagini, il suo occhio pieno di stupore, curiosità e attenzione nei confronti delle donne, la sua capacità di ritagliare angoli del nostro mondo contemporaneo e mostrarcelo sul grande schermo come se fosse un pianeta enigmatico, inesauribile, minaccioso e affascinante, hanno dato vita ad una avventura unica fatta di film come esperienze mentali e sensoriali.

Il restauro, curato da Sergio Bruno, lungo e impegnativo, consente di riscoprire il cinema di un maestro ma anche l’arte del direttore della fotografia, Gianni Di Venanzo, tra i più importanti del cinema italiano contemporaneo, che in La notte dota le inquadrature di un bianco e nero grafico e spettrale, di carbone e metallo, come nella celebre “alba livida” del finale, dove al cielo abbacinante si oppone la luminescenza irreale dei prati.

Il Centro Sperimentale ha realizzato per il restauro del film un dossier con le testimonianze, tra le altre, di Enrica Fico Antonioni, Andrea Guerra, Beppe Lanci, Maria Pia Luzi, e un’ ampia provvista di materiali critici e di documentazione con la collaborazione di  Gianni Amelio, Franco Bernini, Sergio Bruno, Laura Delli Colli, Luca Pallanch, Fabio Melelli, Angela Prudenzi, Silvia Tarquini.

 

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Cinema, a Sciacca la Rassegna su Germi

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Con la proiezione nell’Arena Giardino della Multisala Badia Grande de “Il cammino della speranza” film girato a Favara nel 1950 e che tratta il tema drammatico dell’emigrazione, si è conclusa ieri sera la rassegna organizzata da Sino Caracappa e patrocinata dal comune di Sciacca dedicata alla figura di Pietro Germi, nel cinquantesimo anniversario dalla sua morte. La serata è stata introdotta dalla interessante presentazione del libro dal titolo “Pietro Germi il Siciliano”, del 2014, scritto dal catanese Sebastiano Gesù, critico cinematografico e storico del cinema italiano morto nel 2018. Un libro che oltre alla presentazione del regista Pasquale Scimeca contiene anche una prefazione firmata da Sino Caracappa. A parlarne sono stati Ivan Scinardo, direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo, e il cineasta Carmelo Franco, di professione avvocato. Ad intervistare i due ospiti è stato Raimondo Moncada. La serata ha poi visto anche la proiezione dei fuori scena di Sedotta e abbandonata di Vincenzo Raso. Alla Rassegna Pietro Germi ci sarà un’appendice programmata per il 28 settembre, con un convegno dal titolo “Il cinema di Pietro Germi e la Sicilia”, su cui abbiamo chiesto un’anticipazione a Sino Cacarappa.

 

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Luce Cinecittà a Locarno 77 con due titoli

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Luce Cinecittà è alla 77ma edizione del Locarno Film Festival (7-17 agosto) con due titoli di giovani registe italiane. Nel Concorso Internazionale Sulla terra leggeri, esordio al lungometraggio di Sara Fgaier, già autrice del corto Gli anni , presentato al Festival di Venezia 2018 (Orizzonti) e vincitore sia dell’EFA come miglior cortometraggio europeo che il Nastro d’argento. Come montatrice e produttrice Sara Fgaier ha realizzato diversi film, tra cui La bocca del lupo (2009) e Bella e Perduta (2015) di Pietro Marcello.

Cosa accade se non ricordiamo più l’amore della nostra vita? È la domanda al centro del racconto della regista spezzina. Il protagonista, Gian, lotta contro l’oscurità di un’improvvisa amnesia. Miriam, la figlia che non riconosce, gli consegna un diario, scritto a vent’anni, che ruota tutto intorno a Leila, la ragazza con cui ha scoperto l’amore nell’arco di una notte. Solo cercandola potrà ritrovare se stesso. Nel cast Andrea RenziSara SerraioccoEmilio ScarpaLise LomiMaria Fernanda CândidoStefano Rossi GiordaniAmira Chebli ed Elyas Turki.  

Sulla terra leggeri è prodotto da Limen, Avventurosa e Dugong films con Rai Cinema. La Vendita Internazionale è curata da Rai Cinema International Distribution, mentre la Distribuzione Italiana è di Luce Cinecittà. Il progetto è stato sviluppato dal TorinoFilmLab e finanziato con il TFL Production Award per € 40.000.

Sulla terra leggeri

In Concorso nella sezione Cineasti del Presente Real, il nuovo lungometraggio di Adele Tulli che torna alla regia dopo la rivelazione della sua opera prima Normal, anche questa coprodotta e distribuita da Luce Cinecittà, presentata in anteprima alla Berlinale e vincitrice della Menzione opera prima ai Nastri d’Argento.

Un nuovo viaggio poetico e inatteso dentro un mondo in cui siamo quotidianamente immersi, divenuto talmente abituale da non farci rendere conto quanto sia sconosciuto ed estraniante: il mondo digitale. Una realtà che ha rivoluzionato le vite di noi tutti, e che il documentario indaga con le stesse lenti tecnologiche, creative e relazionali con cui è strutturata. Una mappa documentata e senza preconcetti che ci mostra con sguardo inedito e curioso un territorio ineffabile, alieno e insieme familiare.

Real è un viaggio filmico, visionario e coinvolgente, dentro al mondo disincarnato della rete, un multiverso digitale parallelo dove ogni cosa esistente è trasformata dalla fisica dell’ossigeno e del carbonio alla logica dei bit. Un documentario creativo che esplora la trasformazione dell’esperienza umana nell’era digitale, facendo luce sui molti aspetti, a tratti perturbanti, del vivere digitalizzato e iperconnesso: i protagonisti – umani, robotici, virtuali – sono alle prese con relazioni virtuali, lavori digitali, cybersessualità, case e città del futuro, automatizzate e sorvegliate. Raccontano di cultura dell’autorappresentazione, di nuove dipendenze e patologie, di alienazione e isolamento ma anche di identità libere dai confini fisici del corpo.

Real ha uno sguardo inedito e sperimentale, utilizzando poeticamente le stesse lenti di accesso ai nuovi territori digitali: visori, webcam, smartphone, camere di sorveglianza, sguardi meccanici e virtuali che raccontano di un nuovo modo di fare esperienza del reale. Senza risposte o giudizi, ma con la curiosità e la freschezza di un occhio atterrato su un nuovo pianeta, R E A L ci porta su una soglia, al di là e al di qua di un confine incerto. Con un approccio algoritmico e visivamente inedito, un documentario che è un viaggio immersivo nella nostra fantascientifica realtà di tutti i giorni: come ci si sente a essere umani nell’era digitale.

Prodotto da Pepito Produzioni e FilmAffair con Rai Cinema e Luce Cinecittà, in collaborazione con Les Films d’Ici il film sarà distribuito nei cinema da Luce Cinecittà. La distribuzione internazionale è curata da Intramovies. Scritto e diretto da Adele Tulli, Real vede la fotografia di Clarissa Cappellani e Francesca Zonars, il montaggio di Ilaria Fraioli, Adele Tulli, le musiche originali di Andrea Koch, la produzione creativa di Laura Romano. È prodotto da Agostino Saccà per Pepito Produzioni, Valeria Adilardi, Luca Ricciardi, Laura Romano, Mauro Vicentini per FilmAffair in collaborazione con Charlotte Uzu di Les Films d’Ici.

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