Speciale Taormina
La “Carmen” di José Perez
Sabato 15 luglio, alle ore 21.30, al Teatro Antico di Taormina va in scena il balletto Carmen, di e con José Perez, il celebre coreografo e ballerino cubano, che nella sua peculiare versione in danza propone una rilettura in chiave moderna del capolavoro operistico di Georges Bizet, tratto a sua volta dal racconto di Prosper Mérimée. La produzione vede la sinergica collaborazione del Teatro Massimo Bellini di Catania e dell’Asdc Futuro Danza Palermo, che ha portato alla costituzione di una giovane compagnia formata da tersicorei, la maggior parte siciliani, appositamente selezionati per l’occasione, contribuendo al loro avviamento alla carriera.. Lo spettacolo fa parte del circuito Anfiteatro Sicilia, promosso da Regione Siciliana – Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo e Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana. José Perez, molto noto anche al pubblico televisivo per la partecipazione al programma “Amici di Maria De Filippi”, oltre a curare la coreografia rivestirà con il suo carisma il personaggio di Don José. Negli altri ruoli principali spiccano Chiara Amazio (Carmen), Paola De Filippis (Micaela), Marco Bozzato (Escamillo). L’Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania sarà diretta dal maestro Stefano Salvatori. Le scene del raffinato allestimento sono curate da Raffaele Ajovalast, i costumi da Xanto Danza di Marcella Panico.
Sullo sviluppo del circuito regionale ha posto l’accento Anthony Barbagallo, Assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, intervenuto alla presentazione tenutasi nel foyer del Teatro Massimo Bellini, alla presenza dello stesso Perez e della Amazio, del sovrintendente Roberto Grossi e della presidente di Futuro Danza Palermo Simona Filippone: «La partecipazione del Teatro Massimo Bellini di Catania – è tra le più rilevanti all’interno della seconda e più ricca edizione di Anfiteatro Sicilia, che abbiamo lanciato con vivo successo la scorsa estate allo scopo di mettere in rete i millenari “teatri di pietra” e valorizzarli, da Taormina a Tindari, da Morgantina a Catania, nell’ottica di un generale incremento del turismo culturale. La scelta del Bellini di offrire una chance a tanti giovani ballerini, in prevalenza siciliani, rappresenta un valore aggiunto rispetto ad un prodotto prestigioso sul piano artistico e culturale, qual è Carmen, balletto costruito su un mito letterario e musicale di chiara matrice mediterranea. E se ad infiammare la cavea di Taormina è stata invitata un’étoile del calibro di José Perez, a fargli da corona saranno i talenti selezionati per dare nuova linfa alla danza non solo isolana».
Dato particolarmente significativo è appunto la giovane compagnia formata da tersicorei, la maggior parte siciliani, appositamente selezionati per l’occasione, contribuendo al loro avviamento alla carriera. Lo ha sottolineato in una nota Enzo Bianco, sindaco di Catania e presidente del Teatro «Per il secondo anno consecutivo il Teatro Massimo Bellini di Catania porta a Taormina una produzione impegnativa e di grande impatto, confermandosi istituzione artistica e culturale di eccellenza. Il Massimo catanese mette in scena il mito libertario di Carmen, che si fa danza grazie alla rivisitazione di una stella internazionale come José Perez, accanto al quale si esibirà una formazione di giovani danzatori che auspichiamo possano spiccare il volo e intraprendere, da qui in avanti, un felice percorso d’arte e lavoro. La collaborazione con Futuro Danza Palermo fa parte della recente strategia del Teatro Bellini, aperto alla collaborazione con i privati e alla realizzazione di nuove forme di produzioni artistiche».
Spiega Roberto Grossi, sovrintendente del Teatro Massimo Bellini di Catania «Dopo il successo della scorsa estate, ritorniamo nel suggestivo scenario del Teatro Antico di Taormina con un progetto inedito, che mira a valorizzare i giovani danzatori, e in particolare quelli siciliani. Abbiamo infatti creato, e in ciò consiste la novità, una compagnia che è frutto di una rigorosa selezione di freschi talenti, dando loro l’opportunità di esprimersi su un palcoscenico straordinario. Abbiamo portato avanti un’iniziativa coraggiosa nel segno di Tersicore, in un contesto nazionale in cui la danza, come del resto la cultura in generale, sta attraversando una grave crisi che ha di fatto decimato i corpi di ballo, ormai privilegio quasi esclusivo delle maggiori fondazioni liriche. Carmen nasce dunque con l’intento di dare un impulso innovativo, producendo spettacoli che possano favorire il rilancio di questa meravigliosa arte».
Sull’avviamento professionale si sofferma Simona Filippone, curatrice dello spettacolo e presidente dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Culturale Futuro Danza Palermo: «L’idea di creare una compagnia di giovani ballerini nasce dal desiderio di valorizzare le nuove leve siciliane, dando loro la possibilità di vivere una forte esperienza sul palcoscenico insieme a dei professionisti. Voler investire sul loro percorso professionale dando un’opportunità concreta di lavoro è l’altro motivo che mi ha spinta alla realizzazione di questo spettacolo. Un esempio calzante è la giovanissima Chiara Amazio, interprete del ruolo di Carmen, di origini catanesi, da poco laureatasi all’Accademia del Teatro alla Scala, al suo debutto in un contesto di questo spessore. Buona parte dei danzatori sono anch’essi siciliani».
Per José Perez si tratta di un gradito ritorno, che segna un rinnovato impegno: «Sono molto contento di collaborare con il Teatro Bellini di Catania, che ha appoggiato il progetto proposto da me e dall’associazione Futuro Danza Palermo. Conoscevo bene il teatro etneo, tra i più belli del mondo, sul cui palcoscenico ho avuto il piacere di danzare come étoile nel ruolo di Romeo e oggi, sapendo che in questo teatro non esiste più un corpo di ballo, ho pensato di portare a Taormina la mia “Carmen”, presentata nel 2015 al Teatro Romano di Benevento e già concepita per una cavea classica. Sono onorato e ringrazio la direzione del Massimo catanese per aver sostenuto e promosso la produzione».
Tra le numerose trasposizioni coreografiche di Carmen, firmate da maestri come Roland Petit o Mats Ek, quella riletta da Perez è un balletto in due atti che si pone come un ponte tra passato e presente, in cui è centrale il nodo dei sentimenti emotivi. L’ambientazione rimanda ad una Spagna esotica, specchio della tradizione popolare di una terra che fu crocevia di popoli e culture, proprio come la Sicilia. La piazza dove si svolge l’azione potrebbe trovarsi in qualunque luogo, Oriente o Occidente, con personaggi contemporanei. La lotta tra le sigaraie è simbolo di quella per il territorio che potrebbe essere in ogni dove, non ha una collocazione storica precisa. La stessa diversità tra i personaggi è riportata all’attualità, per essere poi superata in un concetto di abbattimento delle barriere sociali.
La struttura coreografica è arricchita di contrasti fra i festosi motivi zingareschi e l’incalzare drammatico dell’azione, con una costante “narratività” esplicitamente espressa e mai fine a sé stessa. Carmen si distingue come donna diversa, fuori dagli schemi precostituiti, molto sicura, che non teme confronti e vuole tutte le attenzioni su di sé. È sfrontata, non si lascia condizionare da nulla, sa di essere la più bella ed è ben consapevole del suo ascendente, né cede a compromessi, neanche quando va incontro al suo destino. Don José inizialmente non si concede, resta nella sua posizione di uomo autoritario, un soldato, determinato nella scelta di andare fino in fondo nel suo proposito: ammaliato dalla sua bellezza, vuole far valere sulla sigaraia la propria posizione, portando questo comportamento alle estreme conseguenze.
Con il suo fascino, Carmen dimostra di essere più forte del potere militare e la sua danza rappresenta la vittoria psicologica della donna e dell’amore senza regole sul soldato e sull’autorità. José si spoglia dei gradi di sergente per diventare un uomo del popolo, in una dimensione in cui le differenze sociali sono azzerate. Il suo sentire diventa quello di un uomo comune, che non può fare più affidamento sullo status di militare per dominare gli eventi e il cui dramma interiore nasce proprio dal confronto sul piano prettamente umano con Escamillo, toreador elegante e vittorioso nell’arena, che fa innamorare Carmen. Tuttavia, José, pur non indossando più la divisa, resta un animo austero, intrappolato in rigidi schemi, incapace di gestire il confronto con il rivale e con la libertà della gitana, che non è solo la libertà dalle catene della prigione, ma una libertà di spirito che destabilizza totalmente l’uomo-soldato, incapace di adeguarsi ad una vita in cui non sono più le sue armi a dettar legge. Dal conflitto interiore di José scaturisce la decisione di uccidere Carmen nella piena consapevolezza che, togliendole la vita, non sarà neanche più sua.
Biglietti disponibili sul circuito Box Office Sicilia: https://goo.gl/iRi1m
SCHEDE
José Perez, ballerino e coreografo
Conosciuto nel nostro Paese per la sua partecipazione al programma televisivo “Amici di Maria De Filippi”, José Perez è giunto in Italia dopo aver lavorato nelle più prestigiose compagnie di danza internazionali, tra Brasile, Gran Bretagna, Germania, Danimarca, Slovenia e Messico. Nato a L’Avana nel 1976, Jose inizia i suoi studi alla Scuola Nazionale “Alejo Carpentier”, dove si diploma nel 1996. Nello stesso anno viene invitato in Italia per partecipare al concorso “Giovani Talenti”, lo vince e viene scritturato dalla Compagnia del Teatro Nuovo di Torino. Dopo aver poi ballato per alcuni mesi con il Ballet Nacional de Cuba, decide di lasciare la sua terra per trasferirsi in Brasile, dove nel 1997 è indiscusso vincitore del primo premio al “Festival Internacional de Brasilia”. L’anno successivo si trasferisce in Germania, iniziando così la sua carriera di Primo Ballerino all’Opera di Dresda. Nel 2003 riceve il “Mary Wigman Price” come miglior ballerino dell’anno e viene invitato dal Teatro del Maggio Musicale Fiorentino in qualità di étoile ospite e in seguito entra a far parte dello Scottish Ballet. Nel marzo del 2004 viene invitato, per i suoi meriti artistici, alla trasmissione italiana “Amici di Maria De Filippi” e a Roma riceve il premio “Gino Tani” per le sue straordinarie doti di ballerino classico; nello stesso anno ritorna al Maggio Musicale Fiorentino. Dal 2005 porta la propria professionalità ed esperienza all’interno del programma “Amici di Maria De Filippi”, con l’intento di far conoscere al grande pubblico la danza, arte ancora poco ammirata e valorizzata sugli schermi televisivi. Nel 2006 è Primo Ballerino nell’Aida di Verdi al Teatro Sferisterio di Macerata, su coreografie di Gheorghe Iancu. Attualmente, oltre ai suoi impegni televisivi come giudice del talent show di La5 “Tra sogno e realtà”, prosegue in parallelo anche la sua carriera artistica teatrale, ballando nei maggiori contesti nazionali e internazionali. Nel 2015 ha interpretato Otello di Fabrizio Monteverde al Teatro San Carlo con Anbeta Toromani. Quest’anno si è impegnato ne Lo Schiaccianoci di Mario Piazza per il Balletto di Roma, nell’Otello sempre al Teatro San Carlo e in seguito nella Cenerentola di Fabrizio Monteverde al Teatro Massimo di Palermo. Dallo scorso settembre sta portando la sua Carmen in tournée in diversi teatri italiani e internazionali.
ASDC Futuro Danza Palermo di Simona Filippone
L’ASDC Futuro Danza Palermo, nella persona di Simona Filippone, ballerina del Teatro Massimo di Palermo, nasce nel 2013 con l’intento di diffondere la cultura della danza in tutte le sue forme per la valorizzazione dei talenti presenti in tutte le scuole di danza del territorio siciliano. Le attività consistono nella realizzazione di stage, laboratori coreografici, creazione di spettacoli, convegni e dibattiti per generare un momento di collaborazione, crescita e confronto tra le realtà culturali locali. S’intende divulgare la cultura della danza di qualità come accrescimento dei valori morali, artistici e culturali a scopo didattico e professionali. È necessario, infatti, che la formazione di un ballerino sia più completa possibile, per consentirgli di affacciarsi al mondo del lavoro con un bagaglio di conoscenze sostenuto, che nel tempo andrà comunque coltivato ed arricchito. Con il supporto di artisti di chiara fama nazionale ed internazionale, gli allievi potranno fare nuove e costruttive esperienze con l’augurio che possano in futuro realizzare i propri sogni. Oltre alla diffusione artistica e culturale dell a danza, l’Associazione tende a promuovere lo sviluppo turistico nei nostri luoghi per valorizzare al meglio le nostre ricchezze artistiche, monumentali e paesaggistiche, il cui valore inestimabile è riconosciuto in tutto il mondo. L’Associazione, infatti, ha in programma la realizzazione di una serie di spettacoli che avranno come scenario i migliori teatri presenti nel territorio siciliano.
Cinema
Taormina,”Finché Notte non ci Separi”
Pilar Fogliati, dopo l’exploit del suo primo film da protagonista e regista (Romantiche), che le è valso il Nastro d’Argento e due Globi d’Oro, e Filippo Scicchitano, attore rivelazione di Scialla! (Francesco Bruni, 2011), interpretano una coppia di novelli sposi alle prese con una prima notte di nozze che si tramuterà in un viaggio notturno capace di far riflettere – tra una risata e l’altra – sul matrimonio, i suoi compromessi e sull’eterno mistero dell’amore.
Si sono scambiati le fedi e giurato amore eterno solo poche ore fa ed ora eccoli qui, Eleonora e Valerio, mano nella mano nell’albergo più lussuoso di Roma, pronti a godersi la luna di miele. Non sanno che invece di lì a poco verranno catapultati nella notte di una Roma affascinante e misteriosa, in cerca di qualcosa… e forse di loro stessi.
Dopo il fortunato film d’esordio La Svolta (2022) distribuito in tutto il mondo da Netflix, Riccardo Antonaroli firma la sua seconda regia al lungometraggio con una raffinata commedia degli equivoci in cui i suoi personaggi si muovono fra le luci di una Roma notturna, segreta e affascinante.
Il film, prodotto da Rodeo Drive e Life Cinema con Rai Cinema, è tratto da Honeymood di Talya Lavie (2020), la commedia di successo presentata al BFI London Film Festival, al Tribeca Film Festival e in concorso alla 67esima edizione del Taormina Film Fest.
Cinema
Un film lungo 70 anni. Al via il festival di Taormina
Taormina, 28 giugno 2024 – Dall’avventura action al thriller psicologico, dall’horror alla romantic-comedy e alle molteplici facce di un cinema siciliano che avanza a 360 gradi: sono questi soltanto alcuni dei fili che il Direttore del Taormina Film Festival, Marco Müller, ha scelto di intrecciare nel concepire un programma che sia capace di soddisfare tutti i tipi di pubblico, dagli appassionati di blockbuster pop al cinema italiano, sotto le stelle del Teatro Antico.
Un Festival che si inaugura venerdì 12 luglio con un evento speciale dei Nastri d’Argento per celebrare il 70° anniversario con un omaggio alla commedia italiana: grandi protagonisti Christian De Sica, Carlo Verdone e molti altri. Tante le presenze internazionali, tra cui Sharon Stone, Nicolas Cage, Bella Thorne, Rebecca De Mornay, solo per citare alcuni nomi.
Il cuore del Taormina Film Festival è il Gala che ospiterà 7 titoli tutte le sere al Teatro Antico, fra cui ben 4 prime mondiali e un’attenzione particolare al giovane cinema con opere prime e seconde. Si parte il 13 luglio con l’horror statunitense Saint Clare di Mitzi Peirone con Bella Thorne, Rebecca De Mornay e Ryan Philippe, per proseguire con il travolgente action movie Twisters di Lee Isaac Chung interpretato da Daisy Jessica Edgar-Jones.
Tanto Cinema e spettacolo
E poi il thriller-psicologico The Surfer di Lorcan Finnegan con Nicolas Cage; Il giudice e il boss,che il regista di Placido Rizzotto, Pasquale Scimeca, dedica alla memoria di un eroe dell’antimafia come Cesare Terranova; e un trittico di rom-com con il britannico-islandese Touch, diretto dal celebre regista Baltasar Kormákur e interpretato dalla gettonatissima modella e cantante giapponese Kôki, e le due italiane L’invenzione di noi due di Corrado Ceron con Lino Guanciale, Silvia D’Amico e Paolo Rossi e Finché notte non ci separi di Riccardo Antonaroli interpretato da Pilar Fogliati, Filippo Scicchitano, Valeria Bilello, che chiude la rassegna.
Centrale nella programmazione del Palazzo dei Congressi è il FOCUS MEDITERRANEO, che permette al festival di aprirsi al mondo e inserirsi nelle sue contraddizioni più scottanti, a partire dalla prima internazionale di From Ground Zero, il film collettivo coordinato da Rashid Masharawi che presenta il “racconto di storie non raccontate” firmate da 22 giovani cineasti palestinesi che hanno filmato la vita quotidiana a Gaza.
Il maestro del cinema israeliano Amos Gitai torna a Taormina con Shikun, compendio del suo cinema e della sua visione delle contraddizioni del paese, mentre in To A Land Unknown, Mahdi Fleifel scava nel mondo degli immigrati arabi clandestini nei paesi della UE. Due grandi presenze autoriali francesi vengono ospitate dal Focus Mediterraneo: la prima internazionale della versione integrale di Va savoir di Jacques Rivette, il film pirandelliano interpretato da Sergio Castellitto, che introdurrà la proiezione e la prima mondiale di Filmlovers! di Arnaud Desplechin, versione in lingua inglese di Spectateurs, il film in cui il regista francese ha celebrato la magia del cinema visto in sala. Fresco dei suoi successi hollywoodiani, il regista cileno-svedese Daniel Espinosa ambienta nel Meridione italiano la storia di una trafficante di uomini nel suo nuovissimo Madame Luna, mentre Thierry de Peretti con il suo A son image torna nella sua Corsica natale per raccontare attraverso la vita, le amicizie e gli amori di una giovane fotografa i tumulti politici dell’isola dalla fine degli anni ’70 in poi.
Sempre al Palazzo dei Congressi uno spazio speciale è dedicato a OFFICINA SICILIA, in cui coesistono anime diverse fra loro. Innanzi tutto lo spettacolo della serialità più recente made in Sicily attraverso i momenti più significativi, a partire da L’arte della gioia di Valeria Golino con Tecla Insolia, Jasmine Trinca, Valeria Bruni Tedeschi (nella sua smagliante versione cinematografica); Vanina – Un vicequestore a Catania di Davide Marengo con Giusy Buscemi; i primi episodi, diretti da Piero Messina, de L’ora – Inchiostro contro piombo; e la Sicilia apocalittica di Anna di Niccolò Ammaniti. Accanto a questo panorama, un formidabile quintetto di prime mondiali (quattro opere prime e un’opera seconda) ci ricorda che la Sicilia è laboratorio di sempre rinnovate esperienze che spingono il suo cinema in avanti ma a 360 gradi: Quir di Nicola Bellucci, La bocca dell’anima di Giuseppe Carleo,Tre regole infallibili di Marco Gianfreda, Pietra madre di Daniele Greco e Mauro Maugeri e Il ladro di stelle cadenti di Francisco Saia. Anche autori consacrati siciliani hanno voluto aprirsi a nuovi esperimenti, come l’interpretazione free-jazz di Tony Sperandeo nel nuovo film di Aurelio Grimaldi, La rieducazione, un’altra prima mondiale.
OFFICINA SICILIA è arricchita da una sottosezione di cinema siciliano ritrovato, intitolata IERI OGGI DOMANI, che vuole recuperare le opere più audaci del passato che annunciavano il cinema di oggi e quello che verrà, spaziando da un omaggio alla leggendaria Panaria Film, fondata nel 1947 dal principe Francesco Alliata di Villafranca di cui verranno presentate (proiezione in pellicola dei film restaurati) alcune delle produzioni più importanti: dagli audaci cortometraggi documentari alle due versioni differenti, per lingua e montaggio, di Vulcano e Volcano (1952) di William Dieterle. Accanto alla riproposta delle opere dei più sorprendenti registi della Costa Est come Maria Arena e il collettivo catanese canecapovolto, il cinema siciliano in bilico fra fiction e documento viene esplorato attraverso la produzione autoriale di Costanza Quatriglio e i lavori dei giovani documentaristi del CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo. Particolarmente prezioso è l’ultimo dei non-fiction in programma, Diario di Guttuso, un itinerario-mosaico che ricostruisce la vita di Guttuso attraverso luoghi, amici e quadri, un lavoro televisivo del 1982 che già annuncia la cifra personalissima del Premio Oscar Giuseppe Tornatore.
Il festival vuole rendere omaggio a uno dei coraggiosi protagonisti del cinema fatto da chi vuole “restare a Sud”, il produttore Gaetano Di Vaio, scomparso di recente: Largo Baracche, documentario che lo stesso Di Vaio girò giusto dieci anni fa sui ragazzi della “Napoli di Gomorra” e Tre regole infallibili di Marco Gianfreda, l’ultimo film che Di Vaio aveva prodotto con la sua Bronx Film.
A impreziosire l’offerta del Taormina Film Festival 70, la storia del festival ci porta due regali: lo strepitoso imperdibile monologo interpretato da Toni Servillo dall’opera seconda di Mario Martone, il mediometraggio Rasoi, e il restauro in 4K di Picnic at Hanging Rock, il capolavoro che impose ormai quasi 50 anni fa proprio a Taormina il regista australiano Peter Weir.
Per questa edizione l’otto volte direttore della Mostra di Venezia articola un programma ad ampio spettro culturale e geografico, non di solo cinema. Grazie all’impegno della direttrice artistica della Fondazione Taormina Arte Sicilia, Gianna Fratta, artista di fama internazionale, accanto alla rassegna cinematografica vive un’iniziativa parallela: PROIEZIONI – Suoni e parole prima del film, format di natura performativa tra musica, teatro ed eventi multimediali che offre, prima delle proiezioni al Teatro Antico, spettacoli legati al mondo del cinema. In particolare, la proiezione del documentario La Montagne Infidèle di Jean Epstein con il commento musicale dal vivo della pianista Omar Sosa; il concerto per il centenario della morte di Giacomo Puccini Tosca – Il ricatto sessuale, in cui arie, duetti e pezzi d’assieme del capolavoro pucciniano si alternano al racconto dell’opera fatto dalla stessa Gianna Fratta; Veniamo a quel paese, l’esecuzione delle colonne sonore che Carlo Crivelli ha composto per i film di Ficarra e Picone, che parteciperanno all’evento; Note di celluloide, omaggio che l’Ensemble “Suoni del Sud” tributa al meglio della musica per il cinema, eseguendo capolavori di Nino Rota, Ennio Morricone, Nicola Piovani, Piero Piccioni. Infine lo spettacolo teatrale L’amore segreto di Ofelia di Steven Berkoff con Chiara Francini e Andrea Argentieri e anche un omaggio a Maria Callas, Vissi d’arte. Vissi per Maria, che si svolgeranno tra la Villa Comunale di Taormina e il Teatro Antico.
Il 2024 segna un anno di svolta per il festival. La Fondazione Taormina Arte Sicilia, che da anni produce e organizza l’evento, intende attivare nuove strategie di promozione della manifestazione nel medio e lungo periodo. Il commissario straordinario Sergio Bonomo, in linea con le indicazioni strategiche dell’Assessorato Turismo Sport e Spettacolo guidato dall’Onorevole Elvira Amata, finalizzate allo sviluppo della cinematografia in Sicilia e all’implementazione del cineturismo, pone le basi nel 2024 per un nuovo corso del Festival che, nei prossimi anni, intenderà attuare un’azione di apertura al territorio, con particolare attenzione alle zone costiere. Inoltre, come già nell’edizione 2024, in cui musica, teatro, multimedialità diventano parte integrante del programma festivaliero, il futuro della manifestazione mirerà a proporre un modello di festival moderno e altamente multidisciplinare, con azioni formative per i giovani, incontri, performance in cui le arti dialoghino sotto l’egida del cinema non come compartimenti stagni, ma in grado di creare nuove forme spettacolari, che possano prevedere anche attività coordinate con altri Paesi del Mediterraneo, in un’ottica di internazionalizzazione e apertura.
La Fondazione Taormina Arte Sicilia e il Taormina Film Festival 70 desiderano ringraziare MiC, Ministero Della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Siciliana – Assessorato Turismo Sport e Spettacolo, Sicilia Film Commission, Comune di Taormina, AdSP dello Stretto, Sac, Aeroporto Di Catania, CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia; i main sponsor Intercity, Belmond Grand Hotel Timeo, Belmond Hotel Villa S.Andrea; gli sponsor tecnici Ibfor, Wella, Delta Marriott Hotels; Rai Sicilia per il patrocinio e i media partner Rai, Ciak, Cinematografo, Cinecittà News, Taxi Drivers, Variety.
Cinema
“Twisters” in anteprima
“Sono grato alla Warner Bros. per questo straordinario regalo, che conferma uno dei nostri orientamenti di programmazione: scommettere sulle diversità stilistiche. – afferma Marco Müller, direttore artistico del Taormina Film Festival – Con TWISTERS, Lee Isaac Chung, dopo il suo film Minari, vincitore di un Premio Oscar®, consegna al pubblico uno spettacolare evento cinematografico che parla a un pubblico più ampio.”
TWISTERS è una nuova, travolgente versione del blockbuster del 1996 ambientato nei giorni nostri. Protagonisti la candidata ai Golden Globe, Daisy Edgar-Jones (La ragazza della palude, Normal People) nei panni di Kate Cooper, ex cacciatrice di uragani, e Glen Powell (Tutti tranne te, Top Gun: Maverick) che interpreta Tyler Owens, un’affascinante quanto spericolata superstar dei social media. Due forze opposte che si uniscono per cercare di prevedere, e possibilmente domare, l’immensa potenza dei tornado.
Nel cast anche il candidato ai Golden Globe Anthony Ramos (Sognando a New York – In The Heights), Brandon Perea (Nope), la candidata ai Golden Globe Maura Tierney (Beautiful Boy), e Sasha Lane (American Honey), insieme a David Corenswet (il prossimo Superman), Daryl McCormack (Peaky Blinders), Kiernan Shipka (Le terrificanti avventure di Sabrina) e Nik Dodani (Atypical).
Universal Pictures, Warner Bros. Pictures e Amblin Entertainment presentano TWISTERS, prodotto dal candidato all’Oscar® Frank Marshall (le saghe di Jurassic Park e Indiana Jones) e da Patrick Crowley (le saghe di Jurassic Park e Bourne). Scritto da Mark L. Smith, sceneggiatore del film candidato all’Oscar® The Revenant, da un soggetto di Joseph Kosinski, basato sui personaggi creati da Michael Crichton & Anne-Marie Martin , TWISTERS sarà nei cinema italiani a partire dal 17 luglio, distribuito da Warner Bros. Pictures.
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