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Cultura

La scuola come la vorrei?

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Il Ministro  Valditara interroga i presidi

Il Ministro Valditara tra i molti messaggi ricevuti ha risposto con sollecitudine alla lettera dell’associazione sindacale “Dirigentiscuola” ed a stretto giro di posta. ha convocato al Ministero per l’8 novembre   i Dirigenti scolastici per ascoltare le criticità e le emergenze della scuola italiana.

Il gesto di attenzione del Ministero è stato molto apprezzato come “indice della volontà di instaurare un rapporto collaborativo al fine di mettere in atto azioni sinergiche nell’interesse del sistema scolastico”.

Sono, infatti, troppi i problemi incancreniti e troppe le difficoltà legate alla gestione delle istituzioni scolastiche. Occorrono interventi radicali da attuare con determinazione e coraggio.

La disponibilità all’ascolto degli operatori sul campo è certamente da apprezzare e si auspica che la scuola possa voltar pagina e, operando una buona “messa a punto”, la ripartenza che si unisce alla “Ripresa e Resilienza” sarà più agevole.

Le dichiarazioni programmatiche del Ministro Valditara sono eloquenti: “Mi batterò perché quella del docente torni ad essere una figura autorevole, caratterizzata dal rispetto della degnità e del decoro”.

PROPOSTE, SUGGERIMENTI,  DESIDERI, IDEE

Il Prof. Benedetto Torrisi, docente di Statistica Economica all’Università di Catania, ha promosso un dibattito tra gli operatori scolastici, coinvolgendo anche i Presidi in pensione, al fine di mettere a frutto una serie di proposte da indirizzare al Ministro che centrassero l’obiettivo della “scuola che vorrei”, partendo dalle esperienze degli ultimi 40 anni e avendo un campo temporale ed esperenziale di osservazione autorevole.

Si è passati da una “scuola apparato” ad una “scuola servizio”, ed ora prevale una “scuola della burocrazia e degli adempimenti”, facendo venir meno il tempo da dedicare al processo educativo, dei giovani studenti, privilegiando i tempi del “completare il programma” al traguardo del  vero “successo formativo”.

Su questi aspetti le percezioni sono forti e condivise e trovano sfogo su una maglia di ingranaggi che stiamo analizzando uno ad uno: rappresentanze di Dirigenti, Docenti, Personale Amministrativo, Collaboratori e Genitori. In linea generale emergono le prime considerazioni.

Alla domanda “La scuola come la vorrei” alcuni operatori della scuola hanno così risposto

IL DOCENTE

Vorrei un docente attento ai ragazzi, sensibile ai loro bisogni, che si prende cura di tutti e di ciascuno capace di guidarli nel cammino della ricerca di nuove conoscenze per rinforzare capacità e abilità e consolidare specifiche competenze.

Vorrei un docente preparato e umano, professionale e competente, capace di instaurare una positiva relazione educativa con gli studenti e con i genitori. Un docente capace di entusiasmare i giovani, di incuriosirli e renderli assetati di conoscenza

 I CONCORSI dei docenti

  Vorrei che i concorsi per la cattedra di insegnamento fossero non solo nozionistici, ma attenti all’azione didattica, a ciò che si insegna a scuola e alla pedagogia della relazione educativa.

È auspicabile che l’anno di prova, dopo aver superato il concorso, fosse adeguatamente guidato da tutor esperti e non si riduca ad una semplice formalità di adempimenti burocratici.

Ogni tre anni sarebbe utile una verifica del portfolio delle competenze del docente dal quale si possano evidenziare gli sviluppi della professionalità e della competenza didattica, anche mediante l’uso delle tecnologie e delle innovazioni metodologiche.

Le procedure di selezione devono seguire un percorso non a quiz ma un percorso mirato alla valutazione del potenziale docente che ne provi: le capacità di saper organizzare e gestire una lezione  capace di entusiasmare e incuriosire, che sappia recuperare gli “ultimi”, e applicare metodi e procedure per i DSA (sempre più numerosi), che conosca gli strumenti per la scuola digitale e ne dimostri le capacità di utilizzo e le capacità e conoscenze pedagogiche.  Certamente non è con i quiz  che si possano valutare simili attitudini!

I DIRIGENTI

Vorrei un Dirigente che ami la sua scuola, si prenda cura e rivolga attenzione agli studenti, che la faccia crescere di numero di qualità per la ricchezza di progettualità e di positivi traguardi conseguiti dagli studenti eccellenti da potenziare e valorizzare.

Che sappia dialogare con i docenti e i genitori, che ascolti i loro bisogni e coordini le attività per rendere efficace l’azione educativa e didattica

Un Dirigente capace di costruire uno stile di “Comunità educativa”, animata di cooperazione e fattiva collaborazione tra tutto il Personale – docente e non docente – nella ricerca del miglior bene degli studenti e della qualità dei servizi scolastici finalizzati al bene comune. Serve ribaltare il paradigma da “Dirigente burocrate” a “Dirigente Preside Educatore”!

I CONCORSI DEI DIRIGENTI

Vorrei che la prova scritta del Concorso per Dirigenti scolastici, senza la prova preselettiva, possa consentire al candidato di manifestare la propria idea di scuola e non soltanto formulare risposte sintetiche e circostanziate. Una seconda prova venga dedicata alla soluzione di almeno due casi studio territorialmente contestualizzati così che il candidato possa evidenziare le competenze organizzative e tecniche connesse all’esercizio della dirigenza.

Che si aggiunga una prova psicoattitudinale mediante colloquio con personale esperto e successiva valutazione delle competenze relazionali, sociali, empatiche e comunicative.

PERSONALE ATA

“Siamo considerati come l’ultima ruota del carro, mentre il nostro servizio a scuola è importante, prezioso e spesso poco valorizzato”. Vorrei che venissero riconosciuti i gradi di progressione di carriera e che vengano stimolate e gratificate le competenze informatiche e tecnologiche.

Vorremmo sentirci parte attiva nella progettualità della scuola, condividendone i progetti e così poter svolgere il nostro compito con maggiore coinvolgimento, cooperando alla realizzazione di una scuola di qualità.

LA VALUTAZIONE

In aggiunta alle prime considerazioni raccolte,  il Prof. Benedetto Torrisi evidenzia la necessità di dare maggiore attenzione alla valutazione come strumento di analisi di governance di tutte le parti attive all’interno dei plessi scolastici

Una scuola che funzioni si distingue sia per la dotazione del personale che per le risorse disponibili. I processi di valutazione devono servire a fornire al Dirigente strumenti di analisi per orientare le scelte e le azioni, oltre a creare quel clima di sana competizione che nutre l’identikit di una scuola al cospetto dei suoi fruitori: Alunni e Famiglie.

Sarà per noi interessante interrogarci con tutte le parti in causa così da raccogliere le istanze del nostro contesto territoriale, per orientare il Governo verso la Semplificazione, la condivisione del Merito e verso la maggiore autorevolezza della Scuola.

Altre risposte e proposte potranno essere inviate a: Benedetto Torrisi (Lettera150) – benedetto.torrisi@unict.it

Giuseppe Adernò

Cultura

Concorso Nicholas Green 2024

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 CONCORSO “NICHOLAS GREEN” 2024

Premiazione all’Istituto Cannizzaro nel trentesimo anniversario

   el gesto ha commosso l’Italia e ha determinato un vero effetto Nicholas che ha segnato un forte sviluppo alla diffusione della cultura della donazione degli organi In Italia e negli anni successivi all’uccisione di Nicholas i tassi di donazione di organi in Italia sono triplicati, come in nessun altro Paese al mondo. La Regione siciliana con la Legge 15/95, ha promosso , infatti, un concorso, assegnando dei premi in denaro alle  scuole delle  nove provincie dell’Isola, al fine di diffondere tra i giovani puntuali informazioni sulla donazione La cultura della donazione passa anche attraverso l’annuale concorso che coinvolge gli studenti a riflettere e maturare una particolare sensibilità alla cultura del dono . Tra gli studenti che hanno partecipato al concorso, si registra un reale mutamento nel modo di pensare e di sentire il problema della donazione degli organi e ciascuno diventa “alfiere” di un così nobile valore sociale e culturale, annotando il “Si” o il “Non so” nella carta di identità, così da poter essere dei potenziali donatori.

La commissione provinciale, composta dall’Avv. Salvatrice Feccia, Presidente regionale AIDO;

Angela Maria Giuliano, dell’Ufficio scolastico provinciale; Giorgio Gall,   docente presso l‘Istituto Cannizzaro di Catania;   Maria Rosaria Alessi, docente di Arte e Immagine presso I.C. “Pizzigoni-Carducci” di Catania; Sebastiano Benedetto Leone , Docente di Scienze e Tecnologie informatiche presso I.I.S. “Fermi-Guttuso” di Giarre, ha esaminato le numerose produzioni letterarie e artistiche inviate dalle scuole di ogni ordine grado ed ha assegnato i seguenti premi:

 Per la Scuola Primaria sono stati premiati: Amalia Garofalo, I.C. “Basso” Scordia,  book rilegato “Nicholas, una vita eterna; due alunni dell’Istituto “Carlo Albero Dalla Chiesa” San Giovanni La Punta autori del plastico : Mani che offrono la vita” Alessandro Calì e   Tommaso Vinciguerra; la classe VA dell’Istituto “G. Fava” di Mascalucia: manufatto pittorico; “Un dono importante”.

Per la Secondaria di I grado: Giorgia Signorelli dell’ I.C. “Carlo Alberto Dalla Chiesa” San Giovanni La Punta con  “Lettera a Nicholas” ; Giovanni Battiati dell’Istituto “Padre Allegra” di Valverde: plastico “Dona un organo, affinché una nuova vita possa sbocciare”; Sofia Capizzi dell’Istituto Dusmet. Doria: fumetto “Nicholas Green”

 Della scuola Secondaria di II grado sono stati premiati: Laviani Sipione del Convitto “Cutelli” per la lirica “Mai uno senza l’altro” e due studenti dell’Istituto Cannizzaro: Daniele Russo, autore di un brano musicale “Una parte di noi” e Manuel Coco per il video-intervista “Voci di solidarietà”

Alla cerimonia di premiazione, che ha avuto luogo martedì 10 ottobre,  presso l’Istituto “Cannizzaro” di Catania,  hanno partecipato:  il  provveditore Emilio Grasso;  Rosalba Laudani, docente referente del Concorso Nicholas Green, presso l’Ufficio VII -Ambito Territoriale di Catania; Giusy Mondella dirigente dell’Istituto  “Cannizzarodi Catania; la presidente regionale AIDO, avv. Salvatrice Feccia, la quale ha illustrato le motivazioni e le procedure collegate all’esercizio del “dono”, illustrando anche lo sviluppo della donazione degli organi in Sicilia;   Biagia Finocchiaro  la quale ha  descritto l’esperienza di trapiantata di cornea  ed il preside  Giuseppe Adernò, tra i primi promotori del concorso e della Giornata Regionale della Donazione, il quale ha portato il messaggio di saluto di Mister Reginald Green, papà del piccolo Nicholas, il quale con la moglie Margaret è tornato in Sicilia il 29 settembre per ricordare il trentesimo anniversario del piccolo Nicholas.

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Cultura

“Concerto con i Poveri”

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Vaticano: il 7 dicembre “Concerto con i Poveri” con Hans Zimmer 

Nato nel 2015 da un’idea di Riccardo Rossi e Gualtiero Ventura e organizzato da Nova Opera con la Direzione Artistica del Maestro monsignor Frisina, il “Concerto con i Poveri” negli anni si e’ affermato come un evento artistico unico nel suo genere, un appuntamento di solidarieta’ e vicinanza; un viaggio musicale per celebrare la bellezza e la carita’ attraverso il linguaggio universale dell’arte. L’evento e’ Patrocinato dal Dicastero per il Servizio della Caritfwa’ – Elemosineria Apostolica, dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione e dal Pontificio Istituto di Musica Sacra. Le quattro edizioni precedenti hanno visto la partecipazione di alcuni tra i massimi esponenti del panorama musicale internazionale, tra i quali i direttore d’orchestra Daniel Oren e Speranza Scappucci ed i compositori Ennio Morricone e Nicola Piovani, oltre a prestigiose collaborazioni come quella dell’Orchestra e il Coro del Teatro dell’Opera di Roma, il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, L’Orchestra del Teatro Verdi di Salerno, l’Orchestra Italiana del Cinema e l’orchestra Roma Sinfonietta. La partecipazione del pubblico al “Concerto con i Poveri” e’ con biglietto di invito, previa la compilazione obbligatoria del modulo disponibile dal 18 novembre sul sito internet ufficiale dell’evento (www.concertoconipoveri.org). I biglietti di invito, inviati tramite e-mail, conterranno un QR code univoco che dovra’ essere mostrato in forma digitale o cartacea al controllo accessi il giorno stesso dell’evento. (AGI)

 

 

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Cultura

Generazioni a confronto, la festa dei nonni

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La festa dei nonni, il 2 ottobre, è il primo appuntamento di incontro “scuola-famiglia” che caratterizza il progetto educativo dell’Istituto “John Dewey”, scuola primaria paritaria, ad indirizzo internazionale, con avvio allo studio della lingua inglese, tedesca, spagnola e francese nel corso dei cinque anni.

Gli ampi spazi verdi dell’Istituto nella sede della Fondazione Valdisavoia la rendono anche “scuola green” nella quale “si impara facendo” secondo i principi pedagogici di John Dewey.

Hanno dato l’avvio i nonni dei bambini delle classi prima e seconda, i quali con gioia hanno visto dove i loro nipotini studiano e trascorrono la giornata scolastica “a tempo pieno”. L’incontro è stato coordinato dalla psicopedagogista Letizia Maggiore, stimolando un’interazione tra i bambini e i nonni che raccontavano particolari esperienze di giochi creativi di un tempo, diversi per maschi e femmine e del modo come si trascorreva il tempo in passato, rispetto all’oggi, elencando anche i tanti giochi di strada.  E’ stata evidenziata anche la differenza della scuola di un tempo con una sola maestra e con i banchi doppi e fissi, con pennino e calamaio, mentre oggi si usa la Lim e il tablet.

La merenda con i nonni ha fatto da cerniera con la seconda parte della giornata dedicata ai nonni delle classi terza e quarta, nella quale i bambini sono stati maggiormente protagonisti con le molteplici e variegate domande che, da “piccoli giornalisti”, hanno rivolto ai nonni, i quali hanno apportato notevoli spunti di riflessioni e significativi insegnamenti per la vita.

I messaggi educativi relativi all’importanza del gioco, al rispetto, all’ascolto, alla creatività, alla fantasia sono stati il frutto del confronto tra la generazione di ieri e quella di oggi e i nonni, custodi e testimoni di valori, hanno donato la  ricchezza dei loro saggi insegnamenti. Non sono mancate le raccomandazioni sul rispetto delle regole, dei tempi da dedicare allo studio e al gioco, sull’uso corretto delle tecnologie informatiche, sui videogiochi e sul “non avere fretta di crescere”, godendo con armonia il tempo della fanciullezza e dell’adolescenza.

Giuseppe Adernò

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In Tendenza