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Cultura

Comunicare il fatto storico, La nave arcaica di gela

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UCSI GELA: Comunicare il fatto storico LA NAVE  ARCAICA DI GELA

tanza che valorizza la città Gela, custode dei resti della nave arcaica greca del VI e V secolo, la più antica al mondo, rinvenuta nel mare di Gela nel 1988 e le operazioni di recupero sono iniziate nel 2003, coordinate dalla prof. Rosalba Panvini, Soprintendente di Caltanissetta.

Un fascino particolare ha destato la location del convegno che ha avuto luogo nell’oscuro capannone, che ospita la mostra dedicata al “Viaggio di Ulisse”  allestita presso la sede del  parco “Bosco Littorio”, in una “camera sensoriale”, dove i visitatori rivivono emozioni e sensazioni di antico e di classicità, quasi un incontro con i sette marinai che,  navigando nel Mediterraneo, sono stati travolti dal maremoto, avvenuto proprio in quegli anni.

La storia si scrive, si narra, ma il fatto storico si comunica, perché ogni evento lascia un segno che aiuta a leggere e comprendere il presente e guardando la realtà con gli occhi del passato si progettare il futuro alla luce dei Valori.

Nella prima parte del seminario formativo, con il riconoscimento dei crediti per i giornalisti iscritti all’OdG, è stato scandagliato il passato glorioso dell’antica colonia greca e sono intervenute sul tema del dott.sse Rosalba Panvini e Daniela Vullo della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Caltanissetta.

Nel corso del convegno, introdotto da don Paolo Buttiglieri e dal saluto del sindaco di Gela, Lucio Greco,  dal segretario nazionale UCSI, e tesoriere OdG,  Salvo Di Salvo,  la prof. Panvini con passione e coinvolgimento emotivo ha  descritto le fasi del ritrovamento e del recupero del relitto, la diligente ricerca storica sul materiale trovato nella zavorra della nave, documento delle attività commerciali dell’epoca  dei naviganti alla ricerca dello zolfo,  del sale, dello zinco e dello stagno , facendo riferimento anche alla descrizione le Libro IX dell’Iliade .

Particolarmente significativa è stata la prima esposizione nella chiesa di San Giacomo a Forlì e prossimamente nella nuova costruenda sede espositiva del “museo della nave” a Gela.

La dott.ssa Vullo ha descritto le diverse fasi del non facile restauro dei legni, ed in particolare del fasciame, realizzato con delle specie arboree comuni nel Mediterraneo, mentre la ruota di poppa e la ghiglia con legno di quercia; Il lavoro di restauro è stato realizzato al Mary Rose Archaeological Service di Portsmouth.

Le prospettive per il futuro della città sono state presentate dal sindaco Gela, Lucio Greco, dall’arch. Luigi Gattuso, dal regista Giovanni Virgadaula, che auspica per Gela una serie di produzioni. documentari e rassegne   per valorizzare il territorio.

Nel pomeriggio, ospiti dell’azienda  vinicola “Casa Grazia” della famiglia Bonetti, la riflessione è stata indirizzata dal preside Giuseppe Adernò sui progetti scolastici di tutela e custodia del patrimonio artistico e ambientale,  nella  reale attuazione dell’Educazione Civica e  dei progetti di cittadinanza attiva e responsabile; la prof.ssa Fiorella Falci  ha illustrato il percorso storico letterario e critico che  guida la valorizzazione della terra di Sicilia, ricca di storia e di cultura e la prof.ssa Giulia Carciotto, presidente provinciale del FAI di Caltanissetta, ha illustrato i percorsi culturali  e le iniziative promosse a servizio della scuola e della comunità locale.

La proposta di prolungare il periodo della mostra e l’auspicio per il 2023 dell’inaugurazione del Museo della nave hanno segnato un passo avanti nel “laboratorio di futuro” che si progetta per la città di Gela.

Cultura

Picasso, lo straniero, viaggio nelle memorie

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“Straniero”, è la condizione di un grande artista, Picasso, che attraverso le sue opere ha saputo plasmare la propria identità. La mostra a Palazzo Reale ne magnifica il percorso umano e artistico che comincia con una luce soffusa e calda, suoni indistinti, ritratti di volti appesi al soffitto e l’immagine di un giovane spagnolo che appare spaesato al suo arrivo a Parigi a inizio secolo.

Annie Cohen-Solal, storica e saggista, curatrice della mostra, conduce il visitatore nelle memorie di un grande artista attraverso l’esposizione di novanta opere, concesse dal Musée national Picasso-Paris di cui Cécile Debray è presidente.

A cinquant’anni dalla scomparsa di Picasso, la curatrice ne racconta la vita da un punto di vista inedito, mettendo in evidenza censure e persecuzioni ma anche influenze e passioni.  I molteplici elementi presenti nelle sale contribuiscono ad accrescere, nel visitatore, un senso di smarrimento, si ha la sensazione di diventare subito “stranieri”, ai margini di un’unità spazio-temporale sospesa.

Si respira un malinconico senso di distacco quando ci si immerge nelle lettere della mamma di Picasso, lette e diffuse in sala da altoparlanti, e ancora spiccano le fotografie dell’artista insieme ai suoi amici, i documenti personali di un “anarchico”, i video di una realtà storica che non appartiene alla contemporaneità.

Durante questo percorso che anche sensoriale, il visitatore avverte la sensazione di sentirsi estraneo nella contemplazione di quadri, sculture, disegni e ceramiche di “un uomo che vede la realtà diversamente da come tutti la guardano”, così scrisse di Picasso Gertrude Stein, sua amica personale.

La mostra è di grande impatto visivo, i pannelli espositivi sono ben curati, il percorso è intuitivo e conduce il visitatore verso un graduale coinvolgimento conoscitivo ed emotivo.

Il progetto segue la traiettoria artistica e politica di Picasso che si dimostra essere in linea con la città di Milano che “cresce e si afferma come grande polo culturale grazie alla capacità di accogliere chi è straniero”, ha dichiarato a margine dell’inaugurazione il sindaco Giuseppe Sala. È questa infatti la visione di una città che vuole offrire occasioni di espressione e di dialogo tra diverse culture, garantendo una crescita progressiva per l’individuo e la società.

Arianna Scinardo

 

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Cultura

Nuova terminologia per indicare le persone disabili

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Nella nota inviata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ufficio di gabinetto del Ministero della disabilità sono indicate le nuove espressioni da utilizzare per indicare le persone disabili.

Al termine “handicappato” che metteva in evidenza il difetto e l’ostacolo, nel tempo è stato sostituito con   “soggetto in situazione di handicaps” , poi  ancora “soggetto diversamente abile, diversabile, disabile” , tentando di dare valenza e attenzione alla persona e alla diversità nelle manifestazioni di abilità.

Nell’art.4 del decreto legislativo 62/2024  sono indicate le diciture da usare :

“persona con disabilita” oppure in “condizione di disabilità” e poi ancora “persona con necessità di sostegno “ e, a seconda della gravità, si adoperano i termini:  elevato- molto elevato – intensivo.

Viene ancora una volta messo in evidenza il concetto e l’espressione “persona” che, come recita, la Costituzione, è soggetto attivo della Comunità, portatore di dignità umana, di diritti e di doveri.

La centralità dello studente, valore guida della comunità scolastica, dovrà trovare adeguato spazio e rinforzo nella società e nella comunità cittadina.

A scuola il buon preside Capodanno, che ha dedicato tutta la sua vita professionale alla “scuola per tutti” e all’integrazione dei disabili ci ha consegnato un’espressione carica di umanità e di attenzione pedagogica.  Gli alunni che allora venivano definiti “handicappati” li indicava, senza etichette, e con saggezza e amorevolezza educativa: “alunni bisognosi di particolari attenzione”.

La società di oggi è chiamata ad essere protagonista di un cambio di passo epocale, perché oltre ad una terminologia rispettosa dei diritti e della dignità delle persone con disabilità, occorre superare e contrastare le manifestazioni che oscillano tra pietismo ed eroismo, e guardare alle abilità delle persone, non a quella che, al massimo, possiamo considerare una loro caratteristica.

Giuseppe Adernò

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Cultura

Nuovi ragazzi sindaci a Adrano

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Nuovi ragazzi sindaci a Adrano

auditorium dell’Istituto “Giuffrida  – La Mela”  ha avuto luogo l’insediamento del  Consiglio Comunale dei Ragazzi del nuovo istituto comprensivo , composto da 10 ragazzi della scuola primaria e 10 della scuola secondaria di primo grado.

Rebecca Romano

Nel corso della cerimonia introdotta dal Canto degli Italiani e dall’ingresso solenne della bandiera tricolore e del Costituzione, il sindaco uscente, Alfio Russo, ha relazionato sull’attività svolta nel corso del suo mandato, evidenziando che questa esperienza lo ho atto crescere nella cultura della partecipazione e della democrazia,

Ha deposto la fascia tricolore che è stata indossata dal nuovo sindaco eletto, Rebecca Romano, dopo aver recitato la formula del giuramento.

L’atto del giuramento è stato firmato dall’assessore all’istruzione Salvatore Italia, dalla preside Tiziana Baratta e dalla mamma,Vincenza Zuccarà, già vice sindaco del Comune.

Hanno quindi giurato il vice sindaco della scuola primaria, Carlotta Schilirò , il presidente del consiglio, Sofia Petralia,  gli assessori: Pietro Bulla, Damiano Petronio, Marta Leanza, Lorenzo Di Stefano , Erika Bua , Giulia La Mela, Carla La Malfa, Marta Mannino, Giuseppe Spitaleri.,

Nicholas Giuseppe Cerami

Sono stati eletti consiglieri: Luigi Basone, Bianca Ciletta, Raffaele Floresta, Alice Zermo, Matilde dell’Aquila, Karola La Mela, Pietro Leocata, Alberto Alongi, Emanuele Petronio, Carla Foti, Giulia Motta, Ludovica Perdicaro, Giosuè Signore, Francesco Caruso, Ginevra Portale, Carlotta Diolosà, Clarissa Diolosà, Martina Brio, Agatino Cottone.  

Analoga cerimonia si è svolta presso l’Istituto Paritario “Santa Lucia” e alla presenza dell’Assessore Salvatore Italia, di Padre Giuseppe Calambrogio, fondatore dell’Istituto, della dirigente Maria Brancato, il neosindaco, Nicholas Giuseppe Cerami ha recitato la formula del giuramento alla presenza dei compagni di scuola media e dei genitori. Dopo aver indossato la fascia tricolore ha presentato il programma di lavoro insieme agli assessori Rosy Ingrassia e Riccardo Coco. Sono stati eletti consiglieri: Salvatore Di Francesco, Emanuele Scalisi e Giuseppe Ludovico Santangelo.

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