Connect with us

Cinema

WineWays, il cinema che racconta il vino 

Published

on

Tra film e degustazioni per cinefili e winelovers

PALERMO | ORTO BOTANICO | 21 -24 luglio

Un inedito percorso che rende omaggio a quattro dei cinque sensi e si collega idealmente al bellissimo progetto di Vigna del Gallo, uno dei tanti cuori dell’Orto Botanico di Palermo:  dopo 230 anni di fermo, a giugno scorso le viti hanno regalato i primi grappoli. Quattro sensi dunque: vista ed ecco quattro film dedicati al vino; gusto, e basta degustare; olfatto, ed è bello bearsi dei sentori dei vini; per l’udito basta restar zitti ed ascoltare l’Orto di notte, sarà una sorpresa. WineWays è il nuovo progetto dell’Orto Botanico, preview al festival multidisciplinare Metamorphosis che occuperà i mesi di agosto e settembre tra teatro, musica, danza e letteratura, e mira, nel tempo, a divenire stabile. Intanto, ecco WineWays, curato da Paolo Inglese, direttore del Sistema Museale di Ateneo e dal critico cinematografico Sandro Volpe, in collaborazione con Talea e DOC Sicilia: da domani (giovedì 21 luglio) a domenica un connubio elegante per cinefili, winelovers e semplici amanti del bello.

Realizzato con Sandro Volpe e DOC Sicilia Wineways mette insieme il mondo delle imprese, della ricerca scientifica, della cultura con l’intento dichiarato di scoprire il vino siciliano a 360 gradi, ricordando sempre che custodiamo il Vigneto Sicilia, realizzato con DOC Sicilia e dedicato a Diego Planeta – spiega Paolo Inglese -. È un altro passo di una visione complessiva dell’Orto Botanico come spazio di comunità e di cultura, non eventi spot ma un programma definito che tocchi diversi ambiti e gusti. Chiunque deve poter venire all’Orto e scoprire qualcosa che gli piace”.

Quattro film, quattro incontri e quattro degustazioni,  costruiti come un percorso sensoriale e olfattivo dentro il mondo del vino, analizzato da aspetti diversi. Alle 19, le degustazioni guidate di DOC Sicilia: i primi due giorni (giovedì 21 e venerdì 22 luglio), Nicola Francesca presenterà i due vitigni Grillo e Nero d’Avola, aprendo le degustazioni di cantine siciliane; sabato 23 e domenica 24 luglio ci si dedicherà invece a  Lucido/Cataratto e rosati, anche in questo caso si assaggeranno vini dell’isola. Ad ogni incontro, seguirà alle 21 la proiezione, in piazzale Ucria: Sandro Volpe ha scelto con cura pellicole legate al mondo del vino. Ecco quindi due documentari di Jonathan Nossiter, realizzati a distanza di dieci anni, nel 2004 “Mondovino” e nel 2014 “Resistenza naturale”, per raccontare l’impatto della globalizzazione sulle regioni produttrici di vino e l’esperienza di un gruppo di viticoltori italiani che non si piegano alla standardizzazione del mercato. E due film di Alexander Payne, “Sideways” (2004) e di Cédric Klapisch, “Ritorno in Borgogna” (2017) di mano più narrativa: il primo è un road movie per le strade del vino in California, il secondo racconta una vicenda familiare nella campagna francese. “Cinema d’in

chiesta e cinema  di finzione dentro le cantine, sorso dopo sorso” spiega Sandro Volpe.

WineWays è un progetto del SiMuA (Sistema Museale di Ateneo) e dell’Orto Botanico, in collaborazione CoopCulture, Talea e VM Agency, con il contributo dell’assessorato regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana e di DOC Sicilia.

Biglietti: 8 euro/ 5 euro ridotto studenti e personale UniPa.  Acquisto online su www.coopculture.it

I FILM

Mondovino di Jonathan Nossiter [USA/Francia 2004, durata 135’]

Un documentario-inchiesta che descrive l’impatto della globalizzazione sulle regioni

produttrici di vino e in particolare l’influenza del critico Robert Parker e dell’enologo Michel Rolland nel definire e imporre uno stile internazionale comune. La critica è rivolta in particolare alle ambizioni delle grandi aziende della produzione vinicola – come Mondavi – a danno dei singoli piccoli produttori che hanno perfezionato con la tradizione vini dalle caratteristiche individuali legate al territorio di produzione. Il film è stato girato in diversenazioni: in Italia, tra Toscana, tra Firenze e Bolgheri, e Sardegna, a Bosa; in Francia tra Bordeaux, Borgogna e il paese di Aniane in Linguadoca; negli USA, a Napa Valley; in Argentina, in Brasile e a Londra, presso la casa d’aste Christie’s.

——————————————————————-

Sideways – In viaggio con Jack di Alexander Payne [USA 2004, durata 124’]

Con Paul Giamatti, Thomas Haden Church, Sandra Oh, Virginia Madsen

Miles è un insegnante e aspirante scrittore: insicuro con le donne, ha una grande passione e conoscenza dei vini. Si avvicina il matrimonio del suo amico Jack e i due decidono di prendersi una settimana di libertà in viaggio nella zona vinicola di Santa Ynez Valley, nella contea di Santa Barbara in California. Miles vuole bere del buon vino, mangiare cibo di qualità, giocare a golf e non pensare alla ex moglie, mentre Jack nel suo addio al celibato è alla ricerca di un’ultima avventura. Arrivati nella regione dei vigneti, Miles e Jack incontrano Maya e Stephanie, rimettendo in discussione le loro certezze.

Basato sull’omonimo romanzo di Rex Pickett, Sideways è stato un successo a sorpresa a livello internazionale. La Santa Ynez Valley, dove è ambientata la maggior parte del film, ha visto incrementare notevolmente il flusso turistico. Il film prende vita «sorso dopo sorso» quando i vigneti californiani e le cantine illuminano la scena: va lasciato decantare, per apprezzarne le qualità.

————————————————————

Ritorno in Borgogna (Ce qui nouslie)di Cédric Klapisch [Francia, 2017, durata 113’]

Con Pio Marmaï, François Civil, Ana Girardot – Francia 2017,

Jean si è allontanato dalla famiglia, proprietaria di un grande vigneto a Meursault in Borgogna,per girare il mondo. A causa della malattia del padre, decide di lasciare l’Australia dove vive con la moglie e il figlio, per tornare a casa e riunirsi con la sorella Juliette e il fratello Jérémie. Ma la morte del padre, poco prima dell’inizio della vendemmia, carica i fratelli di nuove responsabilità, tra le quali la necessità di pagare le tasse di successione. Stanno progettando di vendere tutto, ma  si fanno riassorbire dal richiamo della terra che è stata l’orizzonte della loro infanzia, dalle regole rigorose e dalle responsabilità di un lavoro che hanno nel sangue. E ricostruiranno il legame con il comune passato.

«Per me, il vino è mio padre. Conosco il vino attraverso mio padre – che praticamente non beve altro che vino della Borgogna. Quando iniziai a bere mi fece assaggiare il suo vino. Grazie a lui ho imparato ad apprezzarlo. Sono tornato a vedere i documentari di Jonathan Nossiter,tra cui Mondovino, è stato uno dei miei riferimenti. Ma la cosa fondamentale sono state le foto che ho scattato in Borgogna negli ultimi dieci anni. Quando visiti più volte lo stesso luogo allora puoi avere uno sguardo preciso e conoscere quel posto in tutto e per tutto. D’un tratto sai come portarlo sullo schermo» (C.Klapisch).

————————————————————

Resistenza naturale (Natural Resistance)di Jonathan Nossiter[Italia/Francia 2014, durata 85’]

Jonathan Nossiter, dieci anni dopo Mondovino, torna a occuparsi della produzione vinicola.Mette insieme quattro produttori, Stefano Bellotti della Cascina degli Ulivi (Novi Ligure),Elena e Anna Pantaleoni e Giulio Armani di La Stoppa (Piacenza), Giovanna Tiezzi e Stefano Borsa di Pacina (Siena) e Corrado Dottori e Valeria Bochi di La Distesa (Cupramontana): sono loro a raccontare cosa significhi fare i vignaioli oggi – con una produzione biologica – quando tutto è subalterno all’industria alimentare. Una riflessione alternata a quindici estratti di film,un dispositivo di commento entro il film stesso e un omaggio alla Cineteca di Bologna,complice del progetto.

«Durante il montaggio è nato un dialogo appassionato e carico di energia tra cinema e vino.L’intero processo è diventato una conversazione gioiosa tra due mondi che hanno una sorprendente quantità di cose in comune e che possono avere qualcosa da imparare l’uno dall’altro» (J.Nossiter).

Continue Reading
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Cinema

“La Notte” di Michelangelo Antonioni

Published

on

 “La Notte” di Michelangelo Antonioni a Venezia 81

Nell’ambito della 81esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale presenterà in anteprima mondiale nella sezione Venezia Classici la versione restaurata de La notte (1961) di Michelangelo Antonioni con Marcello Mastroianni, Jeanne Moreau e Monica Vitti. La proiezione ufficiale sarà il 30 agosto, alle 14.15 nella sala Corinto, per pubblico e accreditati.

“L’avventura, è uno dei film della mia vita. All’epoca ne rimasi folgorato – ha scritto per il dossier del Centro Sperimentale Gianni Amelio – Se il motore de L’avventura è anche narrativo, in La notte è tutto chiuso nella tensione del non-racconto, nell’espressività assoluta dell’immagine nuda. Le parole, come nell’ultima sequenza, si rovesciano su loro stesse”.

“Lidia e Valentina, le protagoniste del magnifico La notte, si stagliano tra architetture urbane e paesaggi reali a dimostrare già visivamente la loro potente presenza”, scrive nel dossier Angela Prudenzi. “Tra due donne lontane e un uomo assente il film indaga i sentimenti di una coppia al capolinea e svela la tentazione di un tradimento che, all’alba, in uno squarcio di lucidità, confermerà la verità di quel matrimonio finito”, secondo Laura Delli Colli.

Antonioni è stato il regista che più di altri, nella cultura italiana del dopoguerra, è diventato la stella polare del cinema d’autore internazionale: non a caso da Wenders a Wong Kar Wai, spesso i registi capaci di inventare e possedere uno stile, lo hanno considerato un punto di riferimento cruciale. La sua passione per la forma delle immagini, il suo occhio pieno di stupore, curiosità e attenzione nei confronti delle donne, la sua capacità di ritagliare angoli del nostro mondo contemporaneo e mostrarcelo sul grande schermo come se fosse un pianeta enigmatico, inesauribile, minaccioso e affascinante, hanno dato vita ad una avventura unica fatta di film come esperienze mentali e sensoriali.

Il restauro, curato da Sergio Bruno, lungo e impegnativo, consente di riscoprire il cinema di un maestro ma anche l’arte del direttore della fotografia, Gianni Di Venanzo, tra i più importanti del cinema italiano contemporaneo, che in La notte dota le inquadrature di un bianco e nero grafico e spettrale, di carbone e metallo, come nella celebre “alba livida” del finale, dove al cielo abbacinante si oppone la luminescenza irreale dei prati.

Il Centro Sperimentale ha realizzato per il restauro del film un dossier con le testimonianze, tra le altre, di Enrica Fico Antonioni, Andrea Guerra, Beppe Lanci, Maria Pia Luzi, e un’ ampia provvista di materiali critici e di documentazione con la collaborazione di  Gianni Amelio, Franco Bernini, Sergio Bruno, Laura Delli Colli, Luca Pallanch, Fabio Melelli, Angela Prudenzi, Silvia Tarquini.

 

Continue Reading

Cinema

Cinema, a Sciacca la Rassegna su Germi

Published

on

Con la proiezione nell’Arena Giardino della Multisala Badia Grande de “Il cammino della speranza” film girato a Favara nel 1950 e che tratta il tema drammatico dell’emigrazione, si è conclusa ieri sera la rassegna organizzata da Sino Caracappa e patrocinata dal comune di Sciacca dedicata alla figura di Pietro Germi, nel cinquantesimo anniversario dalla sua morte. La serata è stata introdotta dalla interessante presentazione del libro dal titolo “Pietro Germi il Siciliano”, del 2014, scritto dal catanese Sebastiano Gesù, critico cinematografico e storico del cinema italiano morto nel 2018. Un libro che oltre alla presentazione del regista Pasquale Scimeca contiene anche una prefazione firmata da Sino Caracappa. A parlarne sono stati Ivan Scinardo, direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo, e il cineasta Carmelo Franco, di professione avvocato. Ad intervistare i due ospiti è stato Raimondo Moncada. La serata ha poi visto anche la proiezione dei fuori scena di Sedotta e abbandonata di Vincenzo Raso. Alla Rassegna Pietro Germi ci sarà un’appendice programmata per il 28 settembre, con un convegno dal titolo “Il cinema di Pietro Germi e la Sicilia”, su cui abbiamo chiesto un’anticipazione a Sino Cacarappa.

 

Continue Reading

Cinema

Luce Cinecittà a Locarno 77 con due titoli

Published

on

Luce Cinecittà è alla 77ma edizione del Locarno Film Festival (7-17 agosto) con due titoli di giovani registe italiane. Nel Concorso Internazionale Sulla terra leggeri, esordio al lungometraggio di Sara Fgaier, già autrice del corto Gli anni , presentato al Festival di Venezia 2018 (Orizzonti) e vincitore sia dell’EFA come miglior cortometraggio europeo che il Nastro d’argento. Come montatrice e produttrice Sara Fgaier ha realizzato diversi film, tra cui La bocca del lupo (2009) e Bella e Perduta (2015) di Pietro Marcello.

Cosa accade se non ricordiamo più l’amore della nostra vita? È la domanda al centro del racconto della regista spezzina. Il protagonista, Gian, lotta contro l’oscurità di un’improvvisa amnesia. Miriam, la figlia che non riconosce, gli consegna un diario, scritto a vent’anni, che ruota tutto intorno a Leila, la ragazza con cui ha scoperto l’amore nell’arco di una notte. Solo cercandola potrà ritrovare se stesso. Nel cast Andrea RenziSara SerraioccoEmilio ScarpaLise LomiMaria Fernanda CândidoStefano Rossi GiordaniAmira Chebli ed Elyas Turki.  

Sulla terra leggeri è prodotto da Limen, Avventurosa e Dugong films con Rai Cinema. La Vendita Internazionale è curata da Rai Cinema International Distribution, mentre la Distribuzione Italiana è di Luce Cinecittà. Il progetto è stato sviluppato dal TorinoFilmLab e finanziato con il TFL Production Award per € 40.000.

Sulla terra leggeri

In Concorso nella sezione Cineasti del Presente Real, il nuovo lungometraggio di Adele Tulli che torna alla regia dopo la rivelazione della sua opera prima Normal, anche questa coprodotta e distribuita da Luce Cinecittà, presentata in anteprima alla Berlinale e vincitrice della Menzione opera prima ai Nastri d’Argento.

Un nuovo viaggio poetico e inatteso dentro un mondo in cui siamo quotidianamente immersi, divenuto talmente abituale da non farci rendere conto quanto sia sconosciuto ed estraniante: il mondo digitale. Una realtà che ha rivoluzionato le vite di noi tutti, e che il documentario indaga con le stesse lenti tecnologiche, creative e relazionali con cui è strutturata. Una mappa documentata e senza preconcetti che ci mostra con sguardo inedito e curioso un territorio ineffabile, alieno e insieme familiare.

Real è un viaggio filmico, visionario e coinvolgente, dentro al mondo disincarnato della rete, un multiverso digitale parallelo dove ogni cosa esistente è trasformata dalla fisica dell’ossigeno e del carbonio alla logica dei bit. Un documentario creativo che esplora la trasformazione dell’esperienza umana nell’era digitale, facendo luce sui molti aspetti, a tratti perturbanti, del vivere digitalizzato e iperconnesso: i protagonisti – umani, robotici, virtuali – sono alle prese con relazioni virtuali, lavori digitali, cybersessualità, case e città del futuro, automatizzate e sorvegliate. Raccontano di cultura dell’autorappresentazione, di nuove dipendenze e patologie, di alienazione e isolamento ma anche di identità libere dai confini fisici del corpo.

Real ha uno sguardo inedito e sperimentale, utilizzando poeticamente le stesse lenti di accesso ai nuovi territori digitali: visori, webcam, smartphone, camere di sorveglianza, sguardi meccanici e virtuali che raccontano di un nuovo modo di fare esperienza del reale. Senza risposte o giudizi, ma con la curiosità e la freschezza di un occhio atterrato su un nuovo pianeta, R E A L ci porta su una soglia, al di là e al di qua di un confine incerto. Con un approccio algoritmico e visivamente inedito, un documentario che è un viaggio immersivo nella nostra fantascientifica realtà di tutti i giorni: come ci si sente a essere umani nell’era digitale.

Prodotto da Pepito Produzioni e FilmAffair con Rai Cinema e Luce Cinecittà, in collaborazione con Les Films d’Ici il film sarà distribuito nei cinema da Luce Cinecittà. La distribuzione internazionale è curata da Intramovies. Scritto e diretto da Adele Tulli, Real vede la fotografia di Clarissa Cappellani e Francesca Zonars, il montaggio di Ilaria Fraioli, Adele Tulli, le musiche originali di Andrea Koch, la produzione creativa di Laura Romano. È prodotto da Agostino Saccà per Pepito Produzioni, Valeria Adilardi, Luca Ricciardi, Laura Romano, Mauro Vicentini per FilmAffair in collaborazione con Charlotte Uzu di Les Films d’Ici.

Continue Reading

In Tendenza