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Cultura

18 novembre: Anniversario della “Unam Sanctam”

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Il prossimo anno, il 18 novembre . celebreremo i 720 anni della famosa Bolla “Unam Sanctam promulgata da papa Bonifacio VIII il 18 novembre del 1302

E’ stata considerata e definita dagli studiosi di Storia della Chiesa un “documento profetico”.

Nella Bolla si legge appunto: ” “I Vangeli ci insegnano che ci sono due spade: la spirituale e la temporale. La spirituale deve adoperarsi per mano del sacerdote; la temporale, invece, per mano dei re e dei guerrieri, ma al cenno e col consenso del sacerdote. E’ necessario, infatti, che una spada sia sotto l’altra spada e che l’autorità temporale sia sottomessa all’autorità spirituale (…). Pertanto, se il potere terreno sbaglia, sarà giudicato dal potere spirituale; se, però sbaglia l’autorità suprema (il pontefice), non da uomo essa potrà essere giudicata, ma solo da Dio, come attesta l’Apostolo:’L’uomo spirituale giudica tutti, ma egli da nessuno è giudicato. ‘ Pertanto dichiariamo e affermiamo essere assolutamente necessario alla salvezza che ogni umana creatura sia sottomessa al Romano Pontefice.”

Da queste parole sono chiare sette tesi che nel tempo hanno caratterizzato futuri, diffusi errori:

  • Si afferma che esiste una sola Chiesa al di fuori della quale non c’è salvezza”.
  • Si condanna l’assolutizzazione del potere dello Stato che si manifesterà nei secoli successivi, prima con l’assolutismo monarchicoe poi con lo statalismo totalitario, che oggi nella problematica dei vaccini sembra riaffiorare, creando tanti disagi e contrapposizioni.
  • Si afferma che Cristo è il capo della Chiesa, Corpo mistico  ed opera per mezzo del suo Vicario  “dolce Cristo in terra”, come diceva Santa Caterina da Siena.
  • Si afferma la dottrina delle due spade: quella spirituale usata dalla Chiesa e quella temporale concessa al Regno e si condanna il futurolaicismo moderno, ovvero la separazione tra potere religioso e potere politico, che inizierà ad affacciarsi con il non lontano “machiavellismo” ed oggi con il diffuso allontanamento dalla pratica religiosa e il relativismo etico all’insegna del libero arbitrio e del soggettivismo imperante.
  • Si definisce che il potere temporale è subordinato a quello spirituale e si condanna la relativizzazione dell’autorità del Romano Pontefice che si manifesterà nei secoli successivi con il rifiuto dell’autorità suprema del Papa.
  • Si precisa che il riconoscimento dell’autorità suprema del Papa non significa convincersi che il Papa non possa mai sbagliare, bensì che non può essere sottoposto al giudizio di alcuna autorità terrena. “nemime iudicatur”.
  • Si condanna la relativizzazione della Chiesa Cattolica e si ribadisce la sua necessità per la Salvezza. Errore, questo, diffusissimo nella Chiesa di oggi.

Oggi appare venir meno il senso del sacro, del divino, del mistero e ci si accontenta di surrogati e di materialità che si consumano come polvere.

L’aver demolito l’immagine suprema dell’auctoritas del Papa, Magister e la valenza guida del Magistero, ha indebolito le radici della verità e la forza della Parola che salva.

Benedetto Caetani di Anagni, che successe a Celestino V, papa del gran rifiuto,  con il nome di Bonifacio VII, un anno prima di morire (1303 )  con questa bolla sottolinea inoltre l’unicità della Chiesa attraverso  il riferimento biblico alla costruzione dell’arca di Noè di cui proprio il 18 novembre si fa memoria tra i Santi. “Al tempo del diluvio invero una sola fu l’arca di Noè, raffigurante l’unica Chiesa; era stata costruita da un solo braccio, aveva un solo timoniere e un solo comandante, ossia Noè, e noi, come ci dice la Scrittura, leggiamo che fuori di essa ogni cosa sulla terra era distrutta.».

La visione del solo timoniere e del solo comandante oggi nell’ecclesia comunità sinodale risuona forse anacronistica, ma la storia, magistra vitae, insegna. La nave di Pietro ha sempre bisogno del nocchiero, “Pastor et nauta”.

Le celebrazioni dei 700 anni della morte di Dante Alighieri hanno fatto luce anche sugli eventi del tempo e per il prossimo anno sarebbe auspicabile una rilettura critica dell’opera del “magnanimus pontifex”, il Papa delle due spade e dell’unicità della Chiesa, che auspica “ut unum sint”.

Giuseppe Adernò

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Cultura

Picasso, lo straniero, viaggio nelle memorie

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“Straniero”, è la condizione di un grande artista, Picasso, che attraverso le sue opere ha saputo plasmare la propria identità. La mostra a Palazzo Reale ne magnifica il percorso umano e artistico che comincia con una luce soffusa e calda, suoni indistinti, ritratti di volti appesi al soffitto e l’immagine di un giovane spagnolo che appare spaesato al suo arrivo a Parigi a inizio secolo.

Annie Cohen-Solal, storica e saggista, curatrice della mostra, conduce il visitatore nelle memorie di un grande artista attraverso l’esposizione di novanta opere, concesse dal Musée national Picasso-Paris di cui Cécile Debray è presidente.

A 50 anni dalla morte

A cinquant’anni dalla scomparsa di Picasso, la curatrice ne racconta la vita da un punto di vista inedito, mettendo in evidenza censure e persecuzioni ma anche influenze e passioni.  I molteplici elementi presenti nelle sale contribuiscono ad accrescere, nel visitatore, un senso di smarrimento, si ha la sensazione di diventare subito “stranieri”, ai margini di un’unità spazio-temporale sospesa.

Si respira un malinconico senso di distacco quando ci si immerge nelle lettere della mamma di Picasso, lette e diffuse in sala da altoparlanti, e ancora spiccano le fotografie dell’artista insieme ai suoi amici, i documenti personali di un “anarchico”, i video di una realtà storica che non appartiene alla contemporaneità.

Durante questo percorso che anche sensoriale, il visitatore avverte la sensazione di sentirsi estraneo nella contemplazione di quadri, sculture, disegni e ceramiche di “un uomo che vede la realtà diversamente da come tutti la guardano”, così scrisse di Picasso Gertrude Stein, sua amica personale.

La mostra

La mostra è di grande impatto visivo, i pannelli espositivi sono ben curati, il percorso è intuitivo e conduce il visitatore verso un graduale coinvolgimento conoscitivo ed emotivo.

Il progetto segue la traiettoria artistica e politica di Picasso che si dimostra essere in linea con la città di Milano che “cresce e si afferma come grande polo culturale grazie alla capacità di accogliere chi è straniero”, ha dichiarato a margine dell’inaugurazione il sindaco Giuseppe Sala. È questa infatti la visione di una città che vuole offrire occasioni di espressione e di dialogo tra diverse culture, garantendo una crescita progressiva per l’individuo e la società.

Arianna Scinardo

 

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Cultura

Nuova terminologia per indicare le persone disabili

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Nella nota inviata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ufficio di gabinetto del Ministero della disabilità sono indicate le nuove espressioni da utilizzare per indicare le persone disabili.

Al termine “handicappato” che metteva in evidenza il difetto e l’ostacolo, nel tempo è stato sostituito con   “soggetto in situazione di handicaps” , poi  ancora “soggetto diversamente abile, diversabile, disabile” , tentando di dare valenza e attenzione alla persona e alla diversità nelle manifestazioni di abilità.

Nell’art.4 del decreto legislativo 62/2024  sono indicate le diciture da usare :

“persona con disabilita” oppure in “condizione di disabilità” e poi ancora “persona con necessità di sostegno “ e, a seconda della gravità, si adoperano i termini:  elevato- molto elevato – intensivo.

Viene ancora una volta messo in evidenza il concetto e l’espressione “persona” che, come recita, la Costituzione, è soggetto attivo della Comunità, portatore di dignità umana, di diritti e di doveri.

La centralità dello studente, valore guida della comunità scolastica, dovrà trovare adeguato spazio e rinforzo nella società e nella comunità cittadina.

A scuola il buon preside Capodanno, che ha dedicato tutta la sua vita professionale alla “scuola per tutti” e all’integrazione dei disabili ci ha consegnato un’espressione carica di umanità e di attenzione pedagogica.  Gli alunni che allora venivano definiti “handicappati” li indicava, senza etichette, e con saggezza e amorevolezza educativa: “alunni bisognosi di particolari attenzione”.

La società di oggi è chiamata ad essere protagonista di un cambio di passo epocale, perché oltre ad una terminologia rispettosa dei diritti e della dignità delle persone con disabilità, occorre superare e contrastare le manifestazioni che oscillano tra pietismo ed eroismo, e guardare alle abilità delle persone, non a quella che, al massimo, possiamo considerare una loro caratteristica.

Giuseppe Adernò

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Cultura

Nuovi ragazzi sindaci a Adrano

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Nuovi ragazzi sindaci a Adrano

auditorium dell’Istituto “Giuffrida  – La Mela”  ha avuto luogo l’insediamento del  Consiglio Comunale dei Ragazzi del nuovo istituto comprensivo , composto da 10 ragazzi della scuola primaria e 10 della scuola secondaria di primo grado.

Rebecca Romano

Nel corso della cerimonia introdotta dal Canto degli Italiani e dall’ingresso solenne della bandiera tricolore e del Costituzione, il sindaco uscente, Alfio Russo, ha relazionato sull’attività svolta nel corso del suo mandato, evidenziando che questa esperienza lo ho atto crescere nella cultura della partecipazione e della democrazia,

Ha deposto la fascia tricolore che è stata indossata dal nuovo sindaco eletto, Rebecca Romano, dopo aver recitato la formula del giuramento.

L’atto del giuramento è stato firmato dall’assessore all’istruzione Salvatore Italia, dalla preside Tiziana Baratta e dalla mamma,Vincenza Zuccarà, già vice sindaco del Comune.

Hanno quindi giurato il vice sindaco della scuola primaria, Carlotta Schilirò , il presidente del consiglio, Sofia Petralia,  gli assessori: Pietro Bulla, Damiano Petronio, Marta Leanza, Lorenzo Di Stefano , Erika Bua , Giulia La Mela, Carla La Malfa, Marta Mannino, Giuseppe Spitaleri.,

Nicholas Giuseppe Cerami

Sono stati eletti consiglieri: Luigi Basone, Bianca Ciletta, Raffaele Floresta, Alice Zermo, Matilde dell’Aquila, Karola La Mela, Pietro Leocata, Alberto Alongi, Emanuele Petronio, Carla Foti, Giulia Motta, Ludovica Perdicaro, Giosuè Signore, Francesco Caruso, Ginevra Portale, Carlotta Diolosà, Clarissa Diolosà, Martina Brio, Agatino Cottone.  

Analoga cerimonia si è svolta presso l’Istituto Paritario “Santa Lucia” e alla presenza dell’Assessore Salvatore Italia, di Padre Giuseppe Calambrogio, fondatore dell’Istituto, della dirigente Maria Brancato, il neosindaco, Nicholas Giuseppe Cerami ha recitato la formula del giuramento alla presenza dei compagni di scuola media e dei genitori. Dopo aver indossato la fascia tricolore ha presentato il programma di lavoro insieme agli assessori Rosy Ingrassia e Riccardo Coco. Sono stati eletti consiglieri: Salvatore Di Francesco, Emanuele Scalisi e Giuseppe Ludovico Santangelo.

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