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Cultura

1 settembre, nonostante tutto   “Avanti, adagio”

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Cadono i fogli del calendario degli ultimi giorni di agosto ed è ormai prossimo il primo settembre che segna l’avvio del nuovo anno scolastico, carico di ansia e di confusione in merito al green pass, ai no vax e ai docenti fragili che non possono essere sottoposti a vaccinazione.

L’annunciata fine della “didattica a distanza” appare ancora nascosta dietro l’angolo, perché per venire incontro ad alcuni docenti fragili si potrebbe ipotizzare cha la classe in presenza possa seguire la lezione di questi docenti “da remoto”, tramite collegamento video.

Chi segue la politica del “complicare gli affari semplici” trova mille pretesti per non agevolare alcuni interventi che si ritengono ovvi e normali, dettati dal buon senso e dalla constatazione- anche scientifica- della permanenza dei rischi di contagi.

La sottosegretaria all’istruzione Barbara Floridia ha dichiarato “Il 90% del personale scolastico è vaccinato!” e questo dato dovrebbe infondere maggiore serenità e sicurezza.

Nonostante tutto” la scuola riaprirà in presenza. Le criticità ci sono state e ci sono, ma grazie anche agli ultimi stanziamenti, la macchina organizzativa potrà partire: anche se “Avanti, adagio”.

Se l’obiettivo comune è quello di fare in modo che tutto funzioni, i docenti che amano la scuola non adotteranno le regole dell’ufficio complicazioni affari semplici, ma si renderanno protagonisti e portatori di entusiasmo, serenità e gioia.

Con questi presupposti si potranno muovere celermente i primi passi, per mettere in moto la voglia di rimettersi in gioco e per dare ciò che di buono, di vero, di meglio ognuno ha nella sua vita.

Il bravo docente-educatore dovrebbe considerarsi “azionistanell’impresa educativa della Scuola, perché in essa investe il capitale della sua professionalità, ne ricava benefici sociali di crescita e sviluppo della “sua” scuola, che con il contributo del “suo” servizio, avrà ancor più le caratteristiche della “qualità” didattica e formativa.

La scuola, scrive Nicolò Mannino, ha bisogno di “gente innamorata della vita, che sappia coniugare il verbo della gratitudine e della gioia, che apprezzi ciò che ha e non invochi la luce distruggendo le proprie ore del giorno, rincorrendo paradisi irreali. Cercasi persone semplici, ricche di bellezza nel cuore e nell’animo, gente libera mentalmente che sappia comprendere la genuinità e la spontaneità di un gesto ricco di cose umili e profonde”.

I ragazzi sanno “leggere”, distinguere e comprendere il vero docente professionista, che ”crede a quel che fa”, che non trasmette  solo nozioni , ma testimonia valori, e orienta l’insegnamento nella prospettiva del  futuro dei suoi studenti, impegnati nel difficile compito della costruzione del  proprio, personale progetto di vita.

Ancor prima, e in attesa che arrivino a scuola gli studenti, i primi giorni di settembre saranno dedicati all’accoglienza dei docenti perché insieme possano costruire e concordare lo stile e le condotte che creino le necessarie premesse per un proficuo ed efficace “star bene a scuola”.

Non lunghe e noiose riunioni, connotate di formale collegialità, bensì momenti ed occasioni di dialogo, di progettazione come sollecitazione a mettere in atto tutte quelle attività che rispondono al “piano di miglioramento” e di crescita della scuola sul sentiero della qualità.

Tutto si può fare per la scuola: basta volerlo!

Giuseppe Adernò

Cultura

Picasso, lo straniero, viaggio nelle memorie

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“Straniero”, è la condizione di un grande artista, Picasso, che attraverso le sue opere ha saputo plasmare la propria identità. La mostra a Palazzo Reale ne magnifica il percorso umano e artistico che comincia con una luce soffusa e calda, suoni indistinti, ritratti di volti appesi al soffitto e l’immagine di un giovane spagnolo che appare spaesato al suo arrivo a Parigi a inizio secolo.

Annie Cohen-Solal, storica e saggista, curatrice della mostra, conduce il visitatore nelle memorie di un grande artista attraverso l’esposizione di novanta opere, concesse dal Musée national Picasso-Paris di cui Cécile Debray è presidente.

A 50 anni dalla morte

A cinquant’anni dalla scomparsa di Picasso, la curatrice ne racconta la vita da un punto di vista inedito, mettendo in evidenza censure e persecuzioni ma anche influenze e passioni.  I molteplici elementi presenti nelle sale contribuiscono ad accrescere, nel visitatore, un senso di smarrimento, si ha la sensazione di diventare subito “stranieri”, ai margini di un’unità spazio-temporale sospesa.

Si respira un malinconico senso di distacco quando ci si immerge nelle lettere della mamma di Picasso, lette e diffuse in sala da altoparlanti, e ancora spiccano le fotografie dell’artista insieme ai suoi amici, i documenti personali di un “anarchico”, i video di una realtà storica che non appartiene alla contemporaneità.

Durante questo percorso che anche sensoriale, il visitatore avverte la sensazione di sentirsi estraneo nella contemplazione di quadri, sculture, disegni e ceramiche di “un uomo che vede la realtà diversamente da come tutti la guardano”, così scrisse di Picasso Gertrude Stein, sua amica personale.

La mostra

La mostra è di grande impatto visivo, i pannelli espositivi sono ben curati, il percorso è intuitivo e conduce il visitatore verso un graduale coinvolgimento conoscitivo ed emotivo.

Il progetto segue la traiettoria artistica e politica di Picasso che si dimostra essere in linea con la città di Milano che “cresce e si afferma come grande polo culturale grazie alla capacità di accogliere chi è straniero”, ha dichiarato a margine dell’inaugurazione il sindaco Giuseppe Sala. È questa infatti la visione di una città che vuole offrire occasioni di espressione e di dialogo tra diverse culture, garantendo una crescita progressiva per l’individuo e la società.

Arianna Scinardo

 

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Cultura

Nuova terminologia per indicare le persone disabili

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Nella nota inviata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ufficio di gabinetto del Ministero della disabilità sono indicate le nuove espressioni da utilizzare per indicare le persone disabili.

Al termine “handicappato” che metteva in evidenza il difetto e l’ostacolo, nel tempo è stato sostituito con   “soggetto in situazione di handicaps” , poi  ancora “soggetto diversamente abile, diversabile, disabile” , tentando di dare valenza e attenzione alla persona e alla diversità nelle manifestazioni di abilità.

Nell’art.4 del decreto legislativo 62/2024  sono indicate le diciture da usare :

“persona con disabilita” oppure in “condizione di disabilità” e poi ancora “persona con necessità di sostegno “ e, a seconda della gravità, si adoperano i termini:  elevato- molto elevato – intensivo.

Viene ancora una volta messo in evidenza il concetto e l’espressione “persona” che, come recita, la Costituzione, è soggetto attivo della Comunità, portatore di dignità umana, di diritti e di doveri.

La centralità dello studente, valore guida della comunità scolastica, dovrà trovare adeguato spazio e rinforzo nella società e nella comunità cittadina.

A scuola il buon preside Capodanno, che ha dedicato tutta la sua vita professionale alla “scuola per tutti” e all’integrazione dei disabili ci ha consegnato un’espressione carica di umanità e di attenzione pedagogica.  Gli alunni che allora venivano definiti “handicappati” li indicava, senza etichette, e con saggezza e amorevolezza educativa: “alunni bisognosi di particolari attenzione”.

La società di oggi è chiamata ad essere protagonista di un cambio di passo epocale, perché oltre ad una terminologia rispettosa dei diritti e della dignità delle persone con disabilità, occorre superare e contrastare le manifestazioni che oscillano tra pietismo ed eroismo, e guardare alle abilità delle persone, non a quella che, al massimo, possiamo considerare una loro caratteristica.

Giuseppe Adernò

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Cultura

Nuovi ragazzi sindaci a Adrano

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Nuovi ragazzi sindaci a Adrano

auditorium dell’Istituto “Giuffrida  – La Mela”  ha avuto luogo l’insediamento del  Consiglio Comunale dei Ragazzi del nuovo istituto comprensivo , composto da 10 ragazzi della scuola primaria e 10 della scuola secondaria di primo grado.

Rebecca Romano

Nel corso della cerimonia introdotta dal Canto degli Italiani e dall’ingresso solenne della bandiera tricolore e del Costituzione, il sindaco uscente, Alfio Russo, ha relazionato sull’attività svolta nel corso del suo mandato, evidenziando che questa esperienza lo ho atto crescere nella cultura della partecipazione e della democrazia,

Ha deposto la fascia tricolore che è stata indossata dal nuovo sindaco eletto, Rebecca Romano, dopo aver recitato la formula del giuramento.

L’atto del giuramento è stato firmato dall’assessore all’istruzione Salvatore Italia, dalla preside Tiziana Baratta e dalla mamma,Vincenza Zuccarà, già vice sindaco del Comune.

Hanno quindi giurato il vice sindaco della scuola primaria, Carlotta Schilirò , il presidente del consiglio, Sofia Petralia,  gli assessori: Pietro Bulla, Damiano Petronio, Marta Leanza, Lorenzo Di Stefano , Erika Bua , Giulia La Mela, Carla La Malfa, Marta Mannino, Giuseppe Spitaleri.,

Nicholas Giuseppe Cerami

Sono stati eletti consiglieri: Luigi Basone, Bianca Ciletta, Raffaele Floresta, Alice Zermo, Matilde dell’Aquila, Karola La Mela, Pietro Leocata, Alberto Alongi, Emanuele Petronio, Carla Foti, Giulia Motta, Ludovica Perdicaro, Giosuè Signore, Francesco Caruso, Ginevra Portale, Carlotta Diolosà, Clarissa Diolosà, Martina Brio, Agatino Cottone.  

Analoga cerimonia si è svolta presso l’Istituto Paritario “Santa Lucia” e alla presenza dell’Assessore Salvatore Italia, di Padre Giuseppe Calambrogio, fondatore dell’Istituto, della dirigente Maria Brancato, il neosindaco, Nicholas Giuseppe Cerami ha recitato la formula del giuramento alla presenza dei compagni di scuola media e dei genitori. Dopo aver indossato la fascia tricolore ha presentato il programma di lavoro insieme agli assessori Rosy Ingrassia e Riccardo Coco. Sono stati eletti consiglieri: Salvatore Di Francesco, Emanuele Scalisi e Giuseppe Ludovico Santangelo.

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