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Musica

Le musiche dei porti riecheggiano sotto le mura di porta S. Agata a Palermo

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Il porto è la metafora della vita; gente che parte e che arriva. Metti un’organizzazione umanitaria internazionale, la Life and life, che ha sede a pochi metri, in via Oreto, a organizzare un evento musicale, da uno dei luoghi più suggestivi e meno apprezzati di Palermo, Porta S. Agata, e la chiusura del Natale è fatta. E se per un attimo, si accantonano i campanilismi tra Catania e Palermo e si onora la patrona della città etnea, Agata, che si festeggia fra pochi giorni, a cui è dedicata questa sontuosa porta, nell’omonima piazzetta a Palermo, nata in periodo normanno a collegare le mura della chiesa accanto S. Agata La Pedata, lo scenario è perfetto per la “Sunata sutta Natali e Cantu ri l’Ancilu”. La scelta di questo suggestivo scenario di Palermo in uno dei quartieri più antichi, non è casuale, spiegano gli organizzatori, Valentina Cicirello e Arif Houssein. La Life and Life partecipa al bando per le manifestazioni natalizie del comune di Palermo e organizza due concerti, davanti Porta Sant’Agata e alla Parrocchia Maria Santissima del Carmelo ai Decollati. “Lo spettacolo presentato da Roberto Oddo, viene concepito per valorizzare il patrimonio tradizionale musicale natalizio presente in ogni cultura, attraverso una pluralità di suoni e stili differenti. Una mescolanza musicale che vuole celebrare la bellezza e l’unicità di ogni identità culturale all’insegna del rispetto reciproco, dell’unità e della pace”. Ad aprire la cantante palermitana Maria Corso con la sua straordinaria voce accompagnata da chitarra e piano; lascia quindi spazio a “Tango Disiu” la musica dei porti, pensato e orchestrato da quell’eclettico artista musicale, che è Francesco Maria Martorana. La sua ispirazione è il luogo dove è nato e cresciuto, Bagheria, ma la formazione artistica e professionale la sperimenta ogni giorno nelle strade del mondo, attraverso centinaia e diversi concerti. Una decina i musicisti, anche con strumenti antichi e due vocalist straordinarie, Silvia Frittitta e Valentina Migliore. “Un “Porto” di mare, di terra o dell’anima, racconta Martorana, che si avvale della presenza sul palco di un grande storico della Sicilia, Mariano Lanza è il luogo d’incontro per eccellenza; un “porto di mare”, per la musica e per la Vita, Palermo. E la Sicilia. “Tango Disiu” parla di Tango e Desiderio; due cose che solo nell’animo umano hanno patria: siamo artigiani e artisti naviganti, a volte felicemente privi di bussole e smarriti, senza meta. In ognuno, prima o poi, si incide un disìu, questo o quel desiderio appassionato. “Tango Disiu” è il nome di una comunità di gente d’arte raccolta intorno all’ispirazione comune che le culture dei “popoli di mare”, le vite delle città di porto del mondo, offrono. Quasi due ore di concerto dagli ancestrali richiami alle origini dell’antrpologia musicale.

Cinema

The Blue Planet, musica su immagini di G.Scinardo

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The Blue Planet

Short film inspired by The Blue Planet My entrance for Hans Zimmer Month Scoring Challenge #HansZimmerMonth #SpitfireAudio @Spitfire Audio @Hans Zimmer

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Cultura

Gianni Gebbia in scena a Palazzo Riso con l’audiodramma

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Prosegue al Museo d’arte contemporanea Riso a Palermo la rassegna “Settembre al Riso” voluta dall’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana.
Mercoledi 22 settembre, dalle 20.45 serata nel segno del ricordo di Aurelio Pes: fine intellettuale, storico e drammaturgo, Pes è scomparso a inizio dicembre scorso, e sono state diverse le manifestazioni in campo per ricordarlo.
A completamento di un ciclo di tre eventi dedicato ad Aurelio – la messinscena di “Sette contro Tebe” nell’adattamento andato in scena al Teatro antico di Segesta e una giornata a lui dedicata a NaxosLegge – Palazzo Riso ospiterà l’ascolto, in prima assoluta, dell’audiodramma “Attis” costruito dal sassofonista e compositore Gianni Gebbia e nato da un’idea condivisa proprio con Aurelio Pes.
Si deve infatti proprio a Pes il testo di “Attis. Scene di sogni e di danze”, scritto nel 1985, dove viene rievocata la figura di Attis, divinità di origine frigia importata nella Roma Antica, un culto dalle origini oscure legato alla Grande Madre e contraddistinto da rituali con musiche stridenti e modalità sacrificali estreme che facevano parte dei Misteri.
Su questo testo, il compositore e sassofonista Gianni Gebbia ha lavorato durante la pandemia e il primo lockdown: ne è nato un audiodramma per sette voci recitanti, che sarà portato in scena mercoledì a Palazzo Riso. Musiche di Gebbia e videomapping a cura di Dario Denso Andriolo.
Ingresso gratuito nel rispetto delle norme anticovid. Posti limitati.
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In Evidenza

Lautari e Francesca Incudine finalisti delle targhe Tenco

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LAUTARI E FRANCESCA INCUDINE

TRA I FINALISTI SICILIANI ALLE PRESTIGIOSE TARGHE TENCO

I Lautari, con il loro album Fora Tempu, e Francesca Incudine, con il brano Zinda, sono due degli artisti siciliani finalisti nelle cinquine delle Targhe Tenco – il maggiore riconoscimento italiano riservato alla canzone d’autore – rispettivamente nelle sezioni “Miglior album in dialetto” e “Migliore canzone”.

Francesca Incudine

A stabilirlo è stata una giuria di oltre 300 giornalisti che ora voteranno nuovamente, fino al 5 luglio, per decretare i vincitori assoluti delle varie categorie.

FORA TEMPU (Italysona) dei Lautari, l’ottavo album di questa band catanese di culto, è un invito a prendersi i propri tempi in un’era in cui tutto si misura con l’efficienza e il guadagno. “Ci piace pensare a quel che facciamo – dicono i membri del gruppo – come a un lavoro artigianale che sta scomparendo, come, per esempio, quello dei liutai di una volta (a Catania c’era una grande tradizione di liuteria) che per costruire una chitarra o un mandolino impiegavano anni, ma che alla fine potevano davvero garantire che il lavoro era fatto bene”.

E per sottolineare la natura genuina della loro opera, alla fine del booklet scrivono: “In questo disco non sono stati usati strumenti finti o di natura elettronica. Tutti gli strumenti sono stati maltrattati tanto da farli suonare a dovere”.

Formazione longeva e apprezzata da pubblico e critica, molto attiva sia in Italia che all’estero, i Lautari (Puccio Castrogiovanni, Gionni Allegra, Marco Corbino, Salvatore Assenza e Salvo Farruggio) da trentacinque anni si muovono nel solco della tradizione popolare e del suo rinnovamento, con un progetto che prevede non solo la ricerca e la rielaborazione di canti siciliani ma anche la composizione di brani inediti nel rispetto dei motivi e delle forme tradizionali.

Per anni al fianco di Carmen Consoli, il gruppo può vantare anche collaborazioni con artisti del calibro di Goran Bregovic e, in campo teatrale, Gabriele Lavia, Franco Zeffirelli, Giorgio Albertazzi e Peppe Barra.

FORA TEMPU contiene undici brani, con testi firmati per la maggior parte da Gionni Allegra e Puccio Castrogiovanni e musiche composte dall’intera band, con due eccezioni: PEDDI NOVA che vede la firma di Cesare Basile e VOLARE, brano di chiusura con il testo di Nino Bellia.

IL VIDEO:

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