Famiglia
Quale cultura di genere? Interrogativi aperti nella società
Con il pretesto di combattere l’omofobia, sempre più spesso i mass media promuovono l’ideologia gender, come nuova normalità e la fluidità di genere come un fatto acquisito o un modello di modernità.
Spot commerciali e sociali persino con il patrocinio della Presidenza del Consiglio presentano in TV lesbiche che si baciano con passione.
La proposta legislativa è conosciuta come “legge Zan”, perché prende il nome dal deputato del Partito Democratico Alessandro Zan che l’ha presentata con il titolo “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”.
In alcune scuole, senza attendere l’eventuale approvazione del DDL Zan, sono stati organizzati corsi di formazione sull’argomento in vista della “Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia, la transfobia” Per l’occasione è stata diramata dall’ufficio scolastico della Regione Lazio, una circolare dal titolo “Linee guida per la scuola: strategie di intervento e promozione del benessere dei bambini e degli adolescenti con varianza di genere”, poi ritirata a seguito delle proteste dei genitori.
Le linee guida annunciate preparano una scuola a prova di bimbi transessuali ed elencano alla luce della “bibbia gender” “buone pratiche”, “misure per il gruppo classe”, strumenti per far sì che tutti gli studenti possano “apprendere” sentendosi “al sicuro.
Il 17 maggio, data che ricorda il triste anniversario della conferma referendaria della legge 194 sull’aborto, (1981) dovrebbe diventare secondo l’art. 7 del decreto Zan la “Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia“.
Chi c’è dietro?
Imprese nazionali e multinazionali fanno della “diversity & inclusion” una bandiera da sventolare e la promozione di questa ideologia in Italia e nel mondo sta raggiungendo livelli mai eguagliati prima.
Mentre nei recenti Stati Generali sulla Natalità è stato dichiarato il dato drammatico della diminuzione delle nascite ed è stato illustrato dal Presidente del Consiglio e da Papa Francesco “l’inverno demografico freddo e buio”, in Parlamento si sostiene l’omosessualità, minimizzando il fatto che una coppia omosessuale non può generare figli.
La comunità LGBT ha iniziato il suo lungo percorso alla conquista della pari dignità a partire dai moti di Stonewall del 28 giugno 1969, quando le prime rivendicazioni sono diventate, un emblema di libertà con la sacrosanta richiesta di non essere discriminati.
Il ddl Zan che sancisce la non discriminazione va oltre ed entra nel merito dell’identità percepita in contrapposizione all’identità biologica, dando seguito a quanto Frederick Jaffe, vice-presidente dell’International Planned Parenthood Federation, nel 1969 redasse per l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il suo piano strategico aveva l’esplicito obiettivo di diminuire la fertilità umana: «Ristrutturare la famiglia, posticipando o evitando il matrimonio; alterare l’immagine della famiglia ideale; educare obbligatoriamente i bambini alla sessualità; incrementare percentualmente l’omosessualità».
Crolla così anche in Italia il matrimonio, già indebolito dalle leggi sul divorzio e si corrode la cultura della vita, già soffocata dalle norme che si riferiscono all’aborto e all’eutanasia.
Papa Francesco, sempre osannato dai media quando sostiene la necessità di accogliere gli omosessuali nella comunità cristiana, viene censurato quando afferma che il gender è “La forma più specifica in cui si manifesta il male oggi. L’ideologia gender nega la differenza e la reciprocità naturale di uomo e donna. Essa prospetta una società senza differenze di sesso, e svuota la base antropologica della famiglia. Questa ideologia induce progetti educativi e orientamenti legislativi che promuovono un’identità personale e un’intimità affettiva radicalmente svincolate dalla diversità biologica fra maschio e femmina. L’identità umana viene consegnata a un’opzione individualistica, anche mutevole nel tempo.
Adesso non basta soltanto proporre di “correggere” o apportare modifiche al DDL Zan, occorre, invece, trovare la forza di portare la croce e andare contro corrente, difendendo con ferma volontà e convinzione il valore della famiglia, l’unione di un uomo e di una donna, la dignità di un essere umano che nasce maschio o femmina, come da sempre la Chiesa e la legge naturale hanno insegnato, senza artifici e trasformazioni. La Chiesa non può rinnegare la verità.
Papa Benedetto XVI nel suo ultimo discorso alla Curia Romana, il 21 dicembre 2012, ha spiegato che la teoria del “gender” segna il rovesciamento dell’ordine della Creazione come voluta da Dio e questa «nuova filosofia della sessualità» è una ribellione a Dio: «Dove la libertà del fare diventa libertà di farsi da sé, si giunge necessariamente a negare il Creatore stesso e con ciò, infine, anche l’uomo quale creatura di Dio, quale immagine di Dio viene avvilito nell’essenza del suo essere. Nella lotta per la famiglia è in gioco l’uomo stesso. E si rende evidente che là dove Dio viene negato, si dissolve anche la dignità dell’uomo. Chi difende Dio, difende l’uomo».
Il rispetto delle diversità che viene richiamato nel decreto è un dovere di tutti e già la Costituzione ne sancisce l’obbligo, senza necessità di norme prescrittive e di ulteriori penalizzazioni.
LA COLONIZZAZIONE IDEOLOGICA
L’aver cancellato anche dai documenti scolastici la dicitura “Padre e Madre”, con la formula neutra di “Genitore 1 e Genitore 2” è da considerare un’innovazione insignificante, o meglio pretestuosa per conseguire traguardi occulti.
La colonizzazione ideologica indossa ora il manto della “dittatura della tolleranza” collegata al sempre più asfissiante clima politically correct. Qualsiasi opinione contraria all’ortodossia libertaria si scontra con una forma di tolleranza zero che etichetta chi la esprime come razzista, omofobo o transfobico. In realtà si registra che i gruppi di minoranza stanno imponendo i loro valori e i loro stili di vita a tutti gli altri e tutto ciò mette le basi per la distruzione della società.
Al binarismo sessuale, maschio e femmina, s’intende sovrapporre lo ”spettro di genere” che prevede “un’infinita varietà di forme, dimensioni e tonalità”.
L’identità sessuale, secondo la teoria gender, è stabilita unicamente dalla soggettiva percezione di ciascun individuo, che sarà libero di assegnarsi il genere percepito, “orientando” la propria sessualità secondo i propri istinti e le proprie mutevoli pulsioni.
L’antropologia tratteggiata orienta ad un’identità sessuale poliedrica indefinita, e presenta un miscuglio di concetti ed un cocktail ideologico.
Viene, inoltre strumentalizzata la nobile causa dell’inclusione, di cui la scuola si è sempre fatta garante, prevedendo “l’assegnazione di un’identità provvisoria, transitoria e non consolidabile» allo studente che manifesti la volontà di cambiare «genere» e l’allestimento di bagni e spogliatoi «non connotati per genere» dedicati agli studenti trans.
La nuova legislazione vuole intronizzare come modello sociale assoluto ciò che un tempo era considerato devianza, isolando invece come devianza e anormalità la difesa dei principi naturali e cristiani. Quando le leggi negano l’ordine naturale si afferma inesorabilmente la dittatura del relativismo più volte denunciata da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI.
Uno dei più accreditati teorici del gender, il canadese Christopher Dummit, oggi censurato dai media mainstream afferma: “Mi sono inventato tutto. Per questo sono così sconfortato nel vedere che i punti di vista che sostenevo con tanto fervore, ma senza fondamento, sono stati accettati da così tanti nella società di oggi”.
Questa dichiarazione induce a pensare, a riflettere a meglio comprendere l’aspra battaglia d’idee oggi in corso. Sulla base dei princìpi filosofici e morali professati e vissuti, si potrà vincere invece la battaglia culturale del nostro tempo. L’approvazione del decreto Zan sarebbe il trionfo del caos valoriale che presenta come buone le relazioni omosessuali.
Occorre tornare a ragionare, rispettando ogni opzione di vita sessuale, ma evitando di favorire e promuovere quelle che s’ispirano a ideologie insostenibili per la sopravvivenza della specie umana.
Giuseppe Adernò
Eventi
Cinema e Inclusione sociale
Sindrome di Down & diritti – Inclusione e lavoro al centro dialogo tra associazioni, istituzioni, imprese, giornalisti e artisti per la Giornata mondiale della sindrome di Down il 21 marzo, un calendario ricco di eventi dal 18 al 25 marzo
Palermo – Dal corso di giornalismo su cinema e inclusione alla mostra fotografica, dal convegno al crowfunding, ricco il calendario d’iniziative che si svolgerà a Palermo dal 18 al 25 marzo, promosso ed organizzato dall’associazione Sportiva Dilettantistica SporT21 Sicilia guidata da Giampiero Gliubizzi. “Combattere il muro dell’indifferenza ponendo al centro il diritto alla dignità di vita della persona con disabilità, il leit
motiv della kermesse che culminerà giovedì 21 marzo in occasione della Giornata mondiale delle persone con la sindrome di Down, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2011. Salute, sport, lavoro, durante e dopo di noi, i temi del convegno “Diritti in movimento…parliamone” che si terrà giovedì 21 marzo dalle 9,30 nella Sala dei Dipinti dei Giardini del teatro Massimo di Palermo.
“Quest’anno per il terzo anno vogliamo essere presenti- dice Giampiero Gliubizzi- per ricordare la Giornata Mondiale della Sindrome di Down e dare voce ad alcuni temi specifici che coinvolgono la disabilità. Ma soprattutto abbiamo capito che solo una giornata non basta per accendere i riflettori sui diritti delle persone con sindrome di Down e da qui l’idea di un racconto a più voci che utilizzando linguaggi diversi, dalla fotografia al
gusto con la produzione artigianale della birra T21, possa dispiegare le diverse sfaccettature di un mondo, quella della disabilità, sconosciuto ai più. Ma soprattutto – continua Gliubizzi- vogliamo provare a dare dei segnali forti alla famiglie perché possano comprendere appieno che, nonostante tutte
le difficoltà, l’associazionismo e la partecipazione sociale possono aiutare a migliorare la vita dei nostri ragazzi con disabilità”.
Al via lunedì 18 marzo con “Cinema e Inclusione: quando l’informazione giornalistica attinge dalla cinematografia” la giornata formativa rivolta ai giornalisti organizzata dall’OdG di Sicilia che si terrà alla Sala Bianca del Centro Sperimentale di Cinematografia della Scuola nazionale sede di Palermo. Ai saluti di Roberto Gueli, presidente Odg Sicilia, seguiranno le relazioni di Ivan Scinardo, giornalista Direttore della Scuola nazionale di
Cinema, sede Palermo, di Travor Graham, regista docufilm “Le ricette dello chef Antonio per la rivoluzione” e di Giampiero Gliubizzi.
Interverrà l’attore, Matteo Contino. Il corso sarà aperto anche al pubblico per meglio tenere alta l’attenzione riguardo le problematiche sulla disabilità, dall’inclusione lavorativa ai percorsi per un durante e dopo di noi realmente possibile. Saranno proiettate alcune clip del docufilm realizzato del regista australiano Travor Graham “Le ricette dello chef Antonio per la rivoluzione”che mostra il dietro le quinte della cucina guidata
dallo chef Antonio De Benedettto che vuole cambiare il mondo insegnando un mestiere ai giovani apprendisti come il giovane Mirko Piras con la Sindrome di Down per iniziare a prendere posto al tavolo della vita.
Da martedì 19 e fino al 25 marzo, sarà possibile visitare la mostra fotografica “Inclusione e lavoro: uno scatto per il futuro” realizzata dai fotografi Massimiliano Ferro e Maristella Rana, all’ex Fonderia alla Cala a Palermo. La mostra che sarà inaugurata martedì 19 alle 16.30, è un racconto per immagini dei ragazzi dell’Asd SporT21 Sicilia e dell’Assciazione Italiana Persone Down di termini Imerese al lavoro in occasione di alcuni momenti
che li coinvolgono nella produzione della Birra T21 al Birrificio Bruno Ribadi di Terrasini, sia , in cucine ed in sala,durante le attività di formazione previste dal progetto regionale “BeerT21 Up da mastri a maestri.” Realizzato nei locali del ristorante I Giardini del Massimo.
Giovedì 21 marzo, il convegno “Diritti in movimento…parliamone”. Salute, sport, lavoro, durante e dopo di no, i temi del convegno che prende spunto dal progetto BeerT21 Up – da mastri a maestri, inizierà alle 9,30 nella Sala dei Dipinti dei Giardini del teatro Massimo di Palermo. Un dialogo aperto tra le tra le istituzioni, le associazioni e gli imprenditori con particolare attenzione agli aspetti normativi, alle esperienze avviate in tutta Italia, alle aspettative e alla realtà per le persone con disabilità dopo l’emanazione della L. 112/2016 (conosciuta anche come legge del “Dopo di noi”). Sarà l’occasione per presentare alcune delle “buone pratiche” avviate in Italia che hanno come tema sia l’inserimento lavorativo sia il durante
e dopo di noi. Modera la giornalista Anna Cane.
Dal 18 marzo a fine aprile al via il crowfunding per la raccolta fondi per l’acquisto di un pulmino per gli atleti speciali dell’Asd SporT21 Sicilia.
Cultura
Settembre profuma di scuola e di creato
Settembre profuma di scuola ed 1° settembre, mentre si inaugura il nuovo anno scolastico, si celebra la Festa del Creato, conosciuta anche come La “Giornata Mondiale per la Cura del Creato” e dà il via al “Tempo del Creato 2023” che quest’anno ha come tema “Che la Giustizia e la Pace scorrano”.
Settembre profuma del Creato, da riscoprire, da amare e da proteggere, assumendo anche nuovi stili di vita, più responsabili, consapevoli e sostenibili. Occorre una nuova conversione ecologica che inizia efficacemente non tanto quando si prende atto della puzza delle sostanze inquinanti, ma piuttosto quando si scopre di nuovo, stupiti, il profumo di una rosa: tesoro meravigliosamente delicato e prezioso che non può essere perduto.
L’attenzione ai problemi ambientali e gli stravolgimenti di questa estate hanno reso ancor più evidenti i segni della reale emergenza climatica e ambientale.
E stata anche annunciata una seconda Laudato Si , esortazione Apostolica, che sarà presentata il 4 Ottobre con l’appello di “trasformare le politiche pubbliche che governano le nostre società e che modellano la vita dei giovani di oggi e di domani».
Per i bambini dell’Ucraina l’Unicef ha promosso il progetto “Come stai? Ritorno a scuola”. un percorso di lezione che tende a far superare le tensioni e il dramma della guerra e a sostenerli nella ripresa degli impegni scolastici.
La lezione sulla salute mentale fornirà ai bambini diversi strumenti pratici per affrontare la paura o l’ansia, per calmarsi e per sentirsi sostenuti. Queste tecniche di autocontrollo saranno utili sia a scuola che nelle attività extrascolastiche . Tali consigli e tecniche potranno essere utili anche per i nostri studenti che arrivano a scuola a volte sfiduciati, già stanchi prima di cominciare.
La proposta di esercizi di autocontrollo delle emozioni sono efficaci per predisporre la mente ad un produttivo apprendimento.
Durante tutto il Tempo del Creato, vengono promossi eventi globali e regionali promossi dalle associazioni che diffondono una particolare sensibilità ai temi ambientali a sostegno e promozione del Trattato di Non Proliferazione dei Combustibili Fossili (TNPCF) per mitigare la crisi del cambiamento climatico in America Latina, Oceania e Africa.
Giuseppe Adernò
Eventi
Uno spazio amico per le simultaneous care
Uno spazio amico per le simultaneous care, domani congneo Samot a Catania
Si terrà domani mattina 21 Maggio 2022, a partire dalle ore 08:30 presso la Sala Convegni “CAST” dell’Azienda Ospedaliero–Universitaria “Policlinico G. Rodolico – San Marco” di Catania in Via S. Sofia n.78 (Edificio 8), la presentazione del progetto dell’Associazione S.A.M.O.T. Catania ONLUS dal titolo “Uno Spazio Amico per le Simultaneous Care”; finanziato dall’Avviso Pubblico n.1/2021 del Ministero del Lavoro e delle Poli0che Sociali in relazione alle attività di assistenza psicologica, psicosociologica o sanitaria in tutte le forme a favore dei bambini affetti da malattia oncologica e delle loro famiglie.
I saluti
Dopo i saluti istituzionali, aprirà i lavori del Convegno – moderato dal Giornalista Nuccio Sciacca – il Dott. Giulio Mellini con l’intervento dal titolo “Il modello delle cure palliative domiciliari della S.A.M.O.T. Catania Onlus”, al quale seguirà la presentazione generale dell’iniziativa progettuale da parte del Dott. William Di Noto.
Seguiranno gli interventi del Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Onco–ematologia Pediatrica del Policlinico di Catania la Prof.ssa Giovanna Russo (Il bambino con malattia emato– oncologica: una complessa realtà assistenziale) e del Dirigente Medico Pediatra Dott.ssa Milena La Spina (La continuità assistenziale e il miglioramento della qualità̀ di vita nel bambino con malattia emato–oncologica).
Il progetto
Il progetto formativo e l’impianto di ricerca saranno illustrati dal Dirigente dell’Unità Operativa Complessa “Servizio di Psicologia” dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna, Dott. Angelo Bonaventura; durante il Convegno, saranno letti alcuni brani dalla Direttrice Elisa Di Dio dell’Associazione Culturale l’Arpa di Enna.
I lavori
I lavori del Convegno si concluderanno con la Tavola rotonda con il confronto fra i partner del progetto allo scopo di approfondire le modalità di miglioramento delle condizioni di tutela della salute dei bambini affetti da malattia oncologica residen0 nel territorio regionale siciliano ed il benessere dei loro nuclei familiari e con l’obiettivo di rafforzare le competenze is0tuzionali delle strutture che operano in ambito oncologico–pediatrico, sviluppando specifiche e coerenti attività di cura, trattamento e riabilitazione secondo l’approccio metodologico innovativo delle Simultaneous Care
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