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16 millimetri alla rivoluzione

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del cinema militante italiano. Protagonista è Luciana Castellina, storica dirigente comunista e fondatrice del Manifesto, in un dialogo che è una sorta di viaggio nel tempo, alla ricerca di un significato dell’essere ancora comunisti oggi.

L’opera sarà proiettata come evento speciale al Cinema Nuovo Sacher di Nanni Moretti, lunedì 8 gennaio alle ore 21:00 (già sold out) e, a grande richiesta, con proiezione straordinaria martedì 9 gennaio alle ore 21:15: un’iniziativa realizzata in collaborazione con AAMOD e ARCI. Ad introdurre e a seguire, con un dibattito sulle principali tematiche del film, saranno presenti Nanni Moretti, il regista Giovanni Piperno, Luciana Castellina, il presidente dell’ARCI nazionale Walter Massa e il presidente dell’AAMOD Vincenzo Vita.

«È importante ricordare la storia di un partito, il Partito Comunista Italiano, che pur non avendo mai governato nella sua storia, ha contribuito in modo significativo a costruire un’identità sociale, culturale e politica e a far crescere, anche economicamente, il nostro Paese», afferma Walter Massa, presidente nazionale ARCI. «Luciana Castellina, nostra Presidente onoraria, non è stata solo fra i fondatori de il manifesto (esperienza straordinaria che continua tutt’oggi): è stata una militante e una dirigente importantissima di quel Partito Comunista. Lei stessa ci ricorda quanto sia importante avere memoria di quello che è stato, soprattutto di quegli anni che hanno contribuito alla crescita delle coscienze di moltissime donne e uomini. Continuare ad attualizzare quel pensiero nel contesto in cui ci troviamo, a cominciare dai valori che quel partito ha rappresentato, è fondamentale per garantire la costruzione di una società più giusta ed eguale».

«Il film di Giovanni Piperno con e su Luciana Castellina» dichiara Vincenzo Vita «ci fa entrare in un universo politico, culturale e simbolico eccezionale. Si tratteggia una storia grandissima, quella del più grande partito comunista dell’Occidente, con le sue parabole, i momenti migliori e le crisi fino alla svolta del 1989. La vicenda tocca sia la fase di una Castellina giovane e brillantissima giornalista e dirigente del PCI, sia quella dolorosa della radiazione del gruppo de “Il Manifesto”. E lì partiva la seconda vita di un personaggio ancora essenziale per un sinistra alla ricerca di un futuro meno infelice. Piperno e Castellina si parlano e si confrontano con storie che diventano Storia.»

Tuffandosi nel mare di immagini prodotte per il Partito Comunista tra gli anni ’50 e gli ’80 da grandi registi italiani e provenienti dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, 16 millimetri alla rivoluzione si interroga su ciò che rimane oggi, a più di trent’anni dalla svolta della Bolognina, dell’esperienza di milioni di iscritti al PCI che hanno provato a trasformare sé stessi e il mondo. Un documento d’archivio essenziale per illuminare il presente, ma anche una riscoperta del fare politica con impegno, solidarietà, confronto, che riporta inevitabilmente alla luce il cinema di quella generazione: un cinema libero, sperimentale, dal basso, empatico, militante che, come direbbe Cesare Zavattini – e così dice nel film – “un cinema di tanti per tanti”.

Nato da un’idea di Giovanni Piperno e Luca Ricciardi (che ha curato anche la produzione), scritto insieme a Alessandro Aniballi e montato da Paolo Petrucci, con le musiche di Valerio Vigliar, 16 millimetri alla rivoluzione è prodotto dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico con il contributo della Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e con la collaborazione di Rai Teche

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