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100 euro di multa non tampona la pressione sulle terapie intensive

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Penso che chi è alla guida di questo paese sta sempre un passo indietro all’evoluzione di quella che, lentamente, sta trasformandosi in una malattia endemica; sta sempre un passo avanti invece rispetto a coloro che rispettano le regole.
Penso che sanzionare chi non si vaccina con 100 euro di multa non serva a nulla o, almeno, non serve di certo a colmare quella percentuale di non vaccinati che, ahimè, oggi sta mettendo in ginocchio le terapie intensive italiane. Non serve perché vi è una parte di popolazione in cui il “non senso civico” è molto ben radicato.
Mi riferisco ai quartieri più difficili del mezzogiorno in cui si tende, per cultura molto più che per impossibilità, a camminare in motorino senza assicurazione, a non pagare il bollo dell’auto, a delinquere perché ci si dà un tono. Persino un catanese lo ha sottolineato in un video su tik tok; gente che lavora in nero percependo il reddito di cittadinanza, pensiamo davvero che possano temere una sanzione di 100 euro?
Quando l’ho letto non volevo crederci. Ricordo, però, molto bene, la sanzione di 400 euro inflitta ai soggetti vaccinati con tre dosi che non si mettevano la mascherina per fare gli acquisti di Natale.
Chi invece sta determinando il collasso delle terapie intensive viene multato con soli 100 euro, ovvero il prezzo di due soli tamponi molecolari. Siamo degni di farci appellare come la Repubblica delle Banane.
Gli altri paesi, forse meno democratici sulla carta, hanno invece disposto sanzioni più pesanti e quindi più democratiche, perché tutelano davvero coloro i quali sono rispettosi della legge. Noi, Italia, invece ci confermiamo sempre: forti con chi obbedisce senza battere ciglio; forti e decisi con chi, per cultura e per senso civico, rispetta la legge.
Deboli, troppo deboli, invece con i prepotenti, con coloro che dribblano sempre le regole, con coloro che preferiscono investire il sistema sanitario nazionale rifiutando le cure e la vaccinazione come mezzo di prevenzione.
Non è un obbligo vaccinale, ma una presa in giro per chi si e’ vaccinato
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